The Batman: ecco perché il cinecomic con Pattinson sarà l’esatto opposto dei classici film di supereroi

L'attesa spasmodica per il film di Matt Reeves sull'Uomo Pipistrello è decisamente legittimata, e c'è un motivo in particolare ad aumentarla

Robert Pattinson The Batman

The Batman, il nuovo film diretto da Matt Reeves sull’Uomo Pipistrello, potrebbe esplorare il periodo della carriera di un supereroe sul quale la maggior parte dei film, di solito, glissa o sorvola. 

Progettato originariamente come un’estensione del DCEU con Ben Affleck, The Batman di Matt Reeves com’è noto si è evoluto in un film autonomo con Robert Pattinson nel ruolo del Cavaliere Oscuro di Gotham City, promettendo agli spettatori un’interpretazione brutale e oscura dell’iconico personaggio DC; con dentro, al contempo, possibili elementi del realismo di Nolan, il tono minaccioso di Snyder e la spruzzata goth di Burton. Il Batman che vedremo nel 2021, incrociando le dita, appare insomma in gran parte scollegato dal più ampio universo cinematografico DC, tornando alla tradizione dei franchise di Batman autonomi.

Robert Pattinson è una scelta relativamente giovane per Bruce Wayne, anche se forse più a causa della percezione mediatica dell’attore, ex teen idol di Twilight poi passato in maniera convincente al cinema d’autore, da Cronenberg a The Lighthouse, che in relazione alla sua età reale. Il casting di Pattinson poteva far pensare a una origin story in stile Batman Begins, ma The Batman salterà i primi passi di Bruce Wayne come vigilante, prendendo il via direttamente in medias res e prendendo le mosse dal secondo anno di attività di Bruce Wayne, all’alba dunque della sua carriera di avversario n°1 del crimine di Gotham. 

Quest’aspetto fa di The Batman un pezzo unico, non solo tra gli altri film di supereroi, ma praticamente rispetto a qualsiasi altro film che abbia al centro un eroe dominante. In generale, infatti, i film di supereroi scelgono tra tre fasi del ciclo di vita di un protagonista. C’è “la storia delle origini”, dove gli spettatori vedono la trasformazione iniziale, “il picco”, dove un personaggio è al culmine dei suoi poteri, e occasionalmente il momento da “veterano”, nel quale un supereroe è stanco e affaticato, in base a quanto elaborato da Joseph Campbell ne Il viaggio dell’eroe.

Di solito al cinema ciò che accade tra l’origin story di un eroe e il picco del suo arco narrativo è una sorta di vuoto siderale in cui non accade nulla di degno di nota, e vale sia per il Bruce Wayne cui siamo abituati sia per il Peter Parker di Tobey Maguire, il Tony Stark del MCU, la Wonder Woman di Gal Gadot e via discorrendo. Nemmeno le gesta di Luke Skywalker in Star Wars tra Una nuova speranza e L’impero colpisce ancora vengono menzionante nei film, per esempio.

The Batman dovrebbe dunque contraddire questa tendenza e porsi quesiti diversi, domandandosi cosa succede dopo la trasformazione iniziale di un eroe e prima che i suoi poteri giungano a un compimento e a una maturazione. In tal senso, The Batman potrebbe esplorare un territorio vergine. E ciò, in fondo, potrebbe spiegare perché è un film così tanto atteso, nonostante le prove sul grande schermo di Christian Bale e Ben Affleck siano relativamente recenti.

Per non parlare di una Gotham decisamente diversa dal solito, con elementi di architettura britannica e cenni gotici molto marcati, complici le riprese avvenute in quel Liverpool, e di un regista cupo, solido e stimato come Reeves, che potrebbe portare una ventata d’aria fresca in un genere, quello dei cinecomic, spesso accusato di ripetitività e riciclo delle stesse idee.

E voi, cosa ne pensate di queste argomentazioni e quanto attendete il film con Pattinson? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti. 

Fonte: Screen Rant

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