Thor: Love and Thunder, gli autori di Endgame svelano perché il Dio del Tuono è ancora vivo

Perché, tra tutti gli Avengers, sarà proprio il personaggio di Chris Hemsworth ad avere un quarto standalone?

Dopo un lungo ed intenso viaggio durato oltre dieci anni, alcuni dei più longevi eroi dell’Universo Marvel hanno incontrato il loro destino con gli eventi di Avengers: Endgame, che ha segnato la chiusura degli archi narrativi di personaggi come Iron Man, Vedova Nera e – anche se in modo diverso – di Captain America.

Mentre Rogers è infatti ancora vivo e vegeto, seppur invecchiato ed incapace di combattere, gli altri due Vendicatori hanno invece sacrificato le proprie vite per salvare l’universo da Thanos. Ma una domanda sorge spontanea: perché proprio loro? Perché sceneggiatori e registi hanno deciso di far morire Natasha e Tony, anziché Bruce, Clint o magari Thor? Quest’ultimo, d’altra parte, era già stato protagonista di ben tre film standalone – e ora sarà il primo ad averne un quarto -, dunque, aveva le stesse chance degli altri di dire addio al MCU. Cosa lo ha salvato?

Ebbene, a quanto pare c’è un dettaglio della sua storia che ha spinto gli autori a tenerlo in vita. Interrogato sulla questione, Christopher Markus ha infatti spiegato:

«La ragione non è necessariamente legata al fatto che questi personaggi avranno altre storie… Thor ad esempio, nella sua vita ha sacrificato e sacrificato, ha perso e perso. Non sarebbe stato un buon finale ucciderlo. Lo vorremmo finalmente e ragionevolmente felice di sé – e del suo peso attuale, tra l’altro…»

E in effetti gli sceneggiatori non hanno tutti i torti, considerando che morire nel bel mezzo di un periodo di depressione e sfiducia verso le proprie capacità, non sarebbe stato un finale degno di un personaggio come quello di Chris Hemsworth. D’altra parte, stiamo pur sempre parlando del Dio del Tuono.

Fonte: Vanity Fair

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