Toronto 2011 – The Hunter: Willem Dafoe cacciatore killer nelle foreste della Tasmania

Presentato il thriller con l'attore feticcio di Abel Ferrara. Che si perde nei boschi della grande isola australiana in cerca di un animale che forse nemmeno esiste. La nostra recensione

Un uomo, Martin David, (Willem Dafoe) viene avvicinato in un aeroporto dagli emissari di una grossa multinazionale delle biotecnologie. I due tizi sono elganti, freddi e parlano con un forte accento russo. Danno a Martin una valigetta, che contiene dei contenitori per prelevare campioni di sangue e tessuto, e lo spediscono in Tasmania, in cerca dell’ultimo esemplare di una misteriosa tigre locale, portatrice sana di una preziosa tossina. La ricerca di Martin, che è un vecchio professionista del campo, cambia completamente coordinate quando inizia a legarsi alla famiglia che lo ospita in loco: sono la moglie e i figli piccoli di una guida scomparsa in quella stessa immensa zona boschiva che lui si appresta ad esplorare.

The Hunter, presentato qui a Toronto durante il secondo giorno del Festival, è un lungo viaggio metaforico nei meandri del neo-capitalismo, che fa (letteralmente) terra bruciata di qualsiasi ostacolo nel perseguimento dei propri obiettivi. In questo caso l’uccisione simbolica dell’ultimo esemplare vivente di una specie quasi estinta – tecnicamente un genocidio – non è mai fattore di scrupolo morale, e la solitudine assoluta, ontologica, dell’animale braccato è la stessa del protagonista, che si ritrova a fare da ingranaggio in un meccanismo che di lui come di chiunque altro se ne frega altamente. E che a quell’ingranaggio ha sacrificato la propria anima.

Il tutto raccontato con toni e tempi da horror rurale (backwoods), in un contesto che richiama alla mente grandi classici come Un tranquillo weekend di paura, ma anche thriller metafisici più recenti come l’inedito Yellowbrickroad. La foresta è infatti in The Hunter luogo di misteri impronunciabili, di annichilimento e morte, e solo in ultimo di redenzione, e dentro di essa il film si mantiene sempre ai margini del soprannaturale: sfiorandoli, ma restandone al di qua.

Nella seconda parte, quando Martin si riscatta infine dalla propria apatia e riconosce se stesso in un ragazzino orfano, tutto si ricompone, trasformando definitivamente il film in un dramma inesploso (anche se una resa dei conti c’è) e sotterraneo.

Sotto, il teaser trailer di The Hunter:

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