Finisce l’estate e tornano i brividi.
Non c’entra il clima. La paura, “il sentimento più forte e più antico dell’animo umano” secondo H.P Lovecraft, è tornata a dominare le sale cinematografiche grazie al pagliaccio più famoso della cultura pop: il remake di IT firmato Andrés Muschietti, uscito a settembre negli USA e a ottobre in Italia, ha generato incassi record ed è diventato l’horror con il maggior incasso in sala della storia del cinema. Una sorpresa? Relativamente: il “caso del clown di Bill Skarsgård” è solo l’ultimo di una lunga lista. Uno dei maggiori successi di quest’estate pre-IT, per esempio, è Annabelle: Creation, quarto capitolo della saga cominciata nel 2013 con The Conjuring, e due dei film più discussi e apprezzati degli ultimi mesi sono firmati Guillermo del Toro e Darren Aronofsky, due autori che con l’horror hanno sempre flirtato più o meno pesantemente e che non hanno rinunciato a farlo neanche nelle loro ultime opere, La forma dell’acqua e madre!. E poi M. Night Shyamalan che torna a essere rilevante con Split, Scappa – Get Out che diventa un caso politico, persino Ridley Scott che, con Alien: Covenant, ritorna alle atmosfere di orrorifica mattanza del suo capolavoro originario: gli indizi sono ben più di tre, e sono la prova che l’horror rimane forse il più senza tempo dei generi cinematografici, un linguaggio talmente viscerale e istintivo da potersi permettere di ignorare con un ghigno qualsiasi considerazione critica in favore della pura aggressione sensoriale.
Se è vero dunque che il cinema horror gode di ottima salute, e l’estate è diventata da qualche anno uno dei suoi terreni di caccia favoriti, è anche vero che, tradizionalmente, la sua casa è l’autunno, e il periodo a cavallo tra ottobre e novembre in particolare. Il motivo è semplice: Halloween, la notte delle streghe, celebrata fin dai tempi dei Celti e diventata grazie agli americani una festa mondiale e l’occasione per celebrare mostri, vampiri, mummie, lupi mannari e l’intero bestiario di cui il cinema si nutre da sempre. Non stupiremo nessuno se diciamo che il 2017 non fa eccezione: dal 31 ottobre inizia nelle nostre sale una lunga “maratona dell’orrore”, aperta dal ritorno in pompa magna di uno dei personaggi più iconici dello scorso decennio e che proseguirà con improbabili omaggi a Bill Murray, sequel inattesi e l’immancabile richiamo a Stephen King. E stiamo parlando solo di novembre, perché a gettare uno sguardo ai prossimi mesi viene solo voglia di nascondere la testa sotto le coperte e abbracciare forte un cuscino…
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