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«Una scusa per comportamenti sbagliati»: Will Poulter attacca un’abitudine di alcuni attori

Dopo Mads Mikkelsen, anche la prossima star dell'MCU si scaglia contro una pratica della recitazione

«Una scusa per comportamenti sbagliati»: Will Poulter attacca un’abitudine di alcuni attori

Dopo Mads Mikkelsen, anche la prossima star dell'MCU si scaglia contro una pratica della recitazione

will poulter

Negli ultimi tempi si è riacceso l’interesse verso una delle pratiche di recitazione amate e odiate sia dal pubblico che dagli addetti ai lavoro: il cosiddetto “Metodo”. È ancora molto frequente il fatto che durante la campagna di promozione di un film si parli più di come attori o attrici si siano preparati per il ruolo, piuttosto che del valore dell’opera in sé. Un sistema criticato anche da alcuni diretti interessati, come Will Poulter.

La prossima grande star attesa al debutto nel Marvel Cinematic Universe – sarà Adam Warlock in Guardiani della Galassia 3 – si è infatti espresso negativamente verso alcuni attori e il loro utilizzo del metodo messo a punto da Stanislavskij. Durante un’intervista al The Independent – la stessa in cui ha definito «malsano e irrealistico» ciò che gli è stato chiesto di fare per entrare nella parte – ha preso le distanze dal sistema usato, per esempio, da Benedict Cumberbatch e Kirsten Dunst sul set de Il Potere del Cane.

La due star, per acuire la tensione tra i personaggi, non si parlavano neppure sul set. Per Will Poulter: «Quando si parla del processo di un attore, qualunque sia, purché non violi quello degli altri e tu sia premuroso, allora va bene. Ma se il tuo processo crea un ambiente inospitale, allora per me hai perso di vista ciò che è importante». E aggiunge: «La recitazione col “metodo” non dovrebbe essere usata come scusa per comportamenti inappropriati – e sicuramente lo è».

Le parole dell’attore potrebbero essere lette alla luce di quanto dichiarato da Will Smith durante il suo discorso di vittoria agli Oscar, subito dopo lo schiaffo rifilato a Chris Rock che gli è costata una squalifica per 10 anni da ogni evento dell’Academy. Smith aveva infatti sostanzialmente dichiarato che la parte di Richard Williams lo aveva fatto connettere profondamente con un uomo chiamato a difendere la sua famiglia – un modo per giustificare quanto fatto dopo la battuta su Jada Pinkett Smith.

Nei giorni scorsi, inoltre, un’altra grande star si è schierata contro il Metodo. Mads Mikkelsen lo ha definito «una stronz**a» e ha criticato duramente l’abitudine di certi colleghi americani (da ultima Lady Gaga per House of Gucci): «E se fosse un film di m***a, cosa pensi di aver ottenuto? Devo essere impressionato dal fatto che tu non abbia abbandonato il personaggio? […] I media dicono: “Oh mio dio, l’ha preso così sul serio, quindi deve essere fantastico; diamogli un premio”. Questo è il discorso, e tutti lo sanno, e così diventa una cosa importante».

Voi cosa ne pensate? Per voi il metodo dà qualcosa in più al film oppure è tempo che gli attori adottino altre strategie (anche di marketing)? Fatecelo sapere nei commenti.

Foto: Tristan Fewings/Getty Images for BFI

Fonte: The Independent

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