Pixar è da sempre riconosciuta come uno degli studi di animazione più attenti alla qualità narrativa e alla coerenza interna delle proprie storie. I suoi film non solo parlano ai più piccoli, ma riescono anche a toccare corde profonde negli adulti grazie a trame multilivello e personaggi memorabili; tuttavia, nemmeno i migliori sono esenti da piccoli scivoloni. E nel caso della saga di Monsters & Co., quel passo falso riguarda un buco di trama sorprendentemente evidente, anche se per anni è passato inosservato alla maggior parte del pubblico.
Tutto nasce da una semplice battuta pronunciata da Mike Wazowski in Monsters & Co. (2001): «Sully è stato geloso del mio fascino fin dalla quarta elementare»: una frase apparentemente innocua, inserita in un dialogo scherzoso, ma che ha un forte valore implicito. Rafforza l’idea che Mike e Sulley siano amici da una vita, un legame forgiato durante l’infanzia e consolidato negli anni.
Tuttavia, nel 2013 Pixar decide di raccontare le origini della loro amicizia con Monsters University, prequel ambientato durante gli anni del college. Il film mostra chiaramente che i due si incontrano per la prima volta proprio lì, da adolescenti, e che inizialmente si detestano. Solo attraverso un percorso di rivalità, fallimenti e collaborazione forzata riescono a diventare la coppia inseparabile che conosciamo. Ecco dunque la contraddizione: com’è possibile che Mike e Sulley si conoscessero “fin dalla quarta elementare” se si incontrano solo all’università?
Per molti fan, soprattutto i più attenti alla coerenza tra i film, questa discrepanza è stata interpretata come un classico caso di incoerenza narrativa. Una dimenticanza da parte degli sceneggiatori di Monsters University, forse poco inclini a rivedere ogni dettaglio del film originale.
D’altronde, Pixar ci ha abituati a un universo cinematografico in cui ogni particolare sembra avere un significato. Dalla Pixar Theory, che ipotizza connessioni tra tutti i film dello studio, ai numerosi easter egg disseminati nelle varie pellicole, la sensazione è che nulla venga lasciato al caso. Proprio per questo, uno scivolone così evidente risalta ancora di più; eppure, c’è chi preferisce non considerarlo un errore vero e proprio.
Anziché gridare all’incoerenza, alcuni spettatori hanno infatti proposto una lettura alternativa, più “benevola” e verosimile. È possibile che Mike e Sulley si siano effettivamente incontrati da bambini, magari proprio in quarta elementare, per poi perdersi di vista per anni. Quando si ritrovano all’università, semplicemente non si riconoscono. Un dettaglio assolutamente realistico: quante volte capita di incontrare qualcuno da adulti e scoprire solo dopo di aver condiviso un pezzo d’infanzia?
Un’altra ipotesi ancora più semplice è che la battuta di Mike fosse solo una frase ironica o iperbolica, non destinata a essere presa alla lettera. In fondo, si tratta di un personaggio esuberante, sempre pronto alla battuta, e quella frase poteva servire solo ad accentuare il legame che li unisce, senza voler per forza fornire un’informazione “ufficiale” sulla loro biografia.
Che si tratti di un errore o di una libertà narrativa, il punto è che questo dettaglio non rovina affatto l’esperienza complessiva. Monsters University riesce comunque a raccontare in modo brillante la nascita dell’amicizia tra i due protagonisti, approfondendo la loro personalità e mostrando quanto sia stato difficile per loro diventare una squadra affiatata. Anzi, il prequel aggiunge spessore emotivo alla dinamica tra Mike e Sulley, dimostrando che la loro intesa non è nata per caso, ma è frutto di sforzi, compromessi e crescita personale, qualcosa che rende il loro legame ancora più credibile e commovente.
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Fonte: CBR
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