Nell’epoca di YouTube, Facebook e dei videofonini un film come Vedozero non poteva mancare. Un film-diario girato interamente con i cellulari che cuce insieme i pezzi della quotidianità di 70 ragazzi, veri protagonisti dell’era Internet. L’intuizione è stata di Andrea Caccia, regista di documentari e insegnante di linguaggio cinematografico, che, dopo aver lavorato per anni con gli studenti dei licei dell’hinterland milanese, ha deciso che era tempo di lasciare in mano a loro la “telecamera”. Non una telecamera qualunque però, ma quella con cui i ragazzi hanno più dimestichezza: quella del videofonino.
L’idea era quella di dare vita a un vero e proprio diario digitale capace di raccontare dall’interno l’adolescenza. A raccogliere la sfida sono state alcune scuole di Monza, Vimercate e Rho che hanno accettato di affidare a 70 dei loro ragazzi coinvolti nel progetto altrettanti videofonini (tutti uguali per permettere un’omogeneità nella resa finale) e di guidarli in un percorso di 6 mesi di riprese, durante i quali gli studenti seguivano un corso per imparare le basi del linguaggio cinematografico e poi mettevano in pratica autonomamente gli insegnamenti riprenendo stralci di vita quotidiana.
La risposta sono stati ben 4.000 minuti di girato inviati dai ragazzi (era possibile uploadare soltanto un minuto alla volta), che hanno richiesto un laborioso processo di post-produzione durato altri 6 mesi. Il montaggio ha raccordato tra loro le storie di questi ragazzi, che si sono raccontati senza censure puntando l’occhio digitale dei loro videofonini nelle loro case durante momenti di vita famigliare, con mamma, papà e fratelli riuniti attorno a un tavolo davanti alla tv; in discoteca con gli amici “sballatissimi” e ubriachi; a scuola, durante una prima ora passata chiusi in bagno per non farsi “sgamare”. Una fotografia non certo edulcorata della gioventù che sembra interessata solo alle All Star nuove e a un Big Mac, ma che poi è capace di catturare la poesia di un arcobaleno e di un cielo dorato; l’istantanea di una generazione che pensa che “sì la droga fa male, ma se devi lo fai”, ma che poi impiega il suo tempo libero ad aiutare il fratellino a fare i compiti e a imparare a suonare il pianoforte. Non manca tra i protagonisti anche il “rumorista” che si dedica alla Beatbox, tecnica made in Usa per riprodurre ogni genere di base musicale elettronica con la bocca. Ma alla fine a rimanere più impresse sono le immagini dello “sballo da alcol e droga” e del vomito nel lavandino dopo una festa…
«Sarebbero potuti venir fuori 10 film diversi», ha spiegato il responsabile del coordinamento didattico Stefano Maiocchi, presente ieri all’anteprima stampa milanese del film, «Andrea Caccia ha deciso di raccontare questo, che mette in luce i lati più cupi dell’adolescenza, ma non tralascia anche quelli più solari».
Vedozero, premiato anche all’ultimo Martini Premiere Awards con il Premio della Critica come miglior film innovativo, sarà il primo blog-movie italiano ad approdare sul grande schermo. A produrlo sono stati Massimo Schiavon, Emanuele Cerri e Emilo Giliberti per Roadmovie con il contributo della Provincia di Milano, e arriverà in sala il 17 settembre a Milano presso le sale del Cinema Palestrina di Milano e a seguire presso il cinema Mexico di Milano e altre sale in Italia.
Per avere maggiori informazioni su date e sale cinematografiche, il calendario aggiornato sarà disponibile sul sito: www.vedozero.it
Il trailer di Vedozero
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