Venezia 65: Below Sea Level, insieme agli homeless d’America

Una grande discarica umana in cui l';America raccoglie i suoi reietti. Un "non luogo" dove le storie tragiche di sette persone prendono vita di fronte all';invisibile obiettivo di Gianfranco Rosi

Esiste un posto, 40 metri sotto il livello del mare a 250 km da Los Angeles, in cui da circa 50 anni l’;America riversa i suoi rifiuti. Una base militare dismessa colma di detriti e polveri depositate, in cui chi ha perso tutto, chi ha toccato il fondo trova l’;appiglio per non sprofondare oltre. Per quattro anni il regista Gianfranco Rosi ha transitato in questo “non luogo” vivendo in un camper per periodi di 2/3 mesi ed entrando in contatto con i suoi abitanti in modo quasi simbiotico. Un processo delicato che gli ha permesso di diventare invisibile e raccontare con Below Sea Level le storie vere di alcuni di questi “homeless”, immersi in una situazione estrema che pur riproduce la normalità: cucinano, fanno la spesa, si innamorano e cercano lavoro. L’;arco di questi quattro anni trascorsi da Rosi in questo deserto dimenticato da tutti (Stato e polizia compresi), in cui nessuno ti chiede la carta d’;identità o il motivo che ti ha condotto fino a lì è ripercorso con il lungometraggio presentato nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema. «Quello che mi interessava era l’;universalità dei personaggi», ha raccontato in conferenza stampa il regista, che dei protagonisti ha spiegato: «Hanno una sorta di coscienza individualistica, quasi anarchica. è gente che non crede più nelle istituzioni. Molti sono lì per scelta, i più per un destino tragico». Wayne, Carol, Cindy, Ken sono galeotti ubriaconi, ma anche professori, laureati e medici. Persone che hanno perso un figlio o veterani del Vietnam che ora portano la parrucca e che nel loro tentativo di isolarsi dal mondo non possono fare a meno di cercare gli uni negli altri reciproco conforto e una speranza nel futuro che gli permetta di non mollare. Quello che più stupisce è quanto in un film documentario così duro si riesca anche a sorridere e persino ridere insieme ai personaggi, che raccontano barzellette, scherzano e cantano una canzone composta da Mike, che racconta la loro storia e ha ispirato il titolo del film: «Viviamo sotto il livello del mare. In mezzo al nulla del deserto. Mai stati capaci di inserirci sui binari della società. Ci piace qui e non ce ne andiamo». Il film sarà presentato con molta probabilità al Sundance Film Festival e, come la maggior parte dei film presentati al festival, non ha ancora un distributore in Italia.

Al.Za.

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