Venezia 65: ieri il convegno di Box Office

La rivista di mercato cinematografico ha organizzato: 'Cinema italiano: successi, problemi, opportunità'

Si è svolto ieri pomeriggio alla Sala conferenze del Casinò del Lido di Venezia, il convegno organizzato da Box Office, il quindicinale specializzato di mercato cinematografico in collaborazione con Cinecittà Holding e grazie alla Direzione generale cinema del Ministero dei Beni culturali, e intitolato ‘Cinema italiano: successi, problemi, opportunità’. Moderato dal presidente di Editoriale Duesse Vito Sinopoli e introdotto da una relazione del direttore di Box Office, Antonio Autieri, che ha tracciato una veloce panoramica di dieci anni di cinema italiano, il convegno ha poi visto gli interventi di alcuni operatori del settore. Gaetano Blandini, direttore generale cinema del Ministero per i Beni Culturali e amministratore unico di Cinecittà Holding ha sottolineato «l’importanza della riforma Urbani del 2004, che ha introdotto cambiamenti virtuosi nell’ambito della produzione. Sottolineo anche il ruolo del recente lavoro del Ministero a proposito del finanziamento dei film perché senza il coraggio della commissione che ha attribuito i finanziamenti a Gomorra e a Il Divo , questi due importanti film forse non si sarebbero fatti, così come senza il piccolo contributo fornito a Notte prima degli esami, forse il film sarebbe stato realizzato un po’ dopo». Nel suo intervento Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film ha evidenziato «come negli ultimi dieci anni sia cambiato il modo di rapportarsi di produttori e autori che si sono rivolti in un modo nuovo al pubblico e questa è una delle ragioni del felice momento della nostra produzione, che ha favorito anche la scoperta di nuovi interessanti registi. Certo non mancano i problemi: il mercato italiano è ancora fragile, c’è uno sbilanciamento tra costi e ricavi, il prezzo medio dei biglietti del cinema è calato rispetto all’introduzione dell’euro e manca un vero star system». Per Paolo Del Brocco, direttore generale Rai Cinema, se «è evidente la crescita del cinema italiano, non possiamo non riscontrare una certa staticità del mercato come dimostra il numero di biglietti venduti. Inoltre, da studi fatti, il 50% degli italiani non va al cinema: è su di loro che bisogna lavorare per continuare a crescere». Andrea Occhipinti, presidente di Lucky Red, si è soffermato su un film che la società sta coproducendo: «Si tratta del nuovo lavoro di De Maria, con Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno: abbiamo trovato i coproduttori e i venditori esteri ma se il Ministero e la Rai non interverranno, il film non si farà». Domenico Procacci, a capo di Fandango, invita “ad approfittare di questo momento di successo del cinema italiano per modificare il mercato». Carlo Nardello, amministratore delegato di Rai Trade ha annunciato di voler favorire la circolazione dei film italiani all’estero «ogni biglietto venduto in più dai film italiani all’estero non aiuta solo la cinematografia ma tutta l’economia italiana». Infine, il critico del Corriere della Sera, Paolo Mereghetti ha messo in evidenza come «non si possa trarre la conclusione di una particolare originalità dell’attuale cinema italiano: nell’attuale top ten del 2008, quattro film sono la riproposizione di formule vincenti, quattro sono tratti da romanzi e solo due, Bianco e nero e Il divo sono storie originali».

St.Ra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA