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Will Poulter è il nuovo IT. Tim Curry, ci manchi già

La scelta dell'attore che interpreterà Pennywise nel secondo adattamento del romanzo di Stephen King ci rende piuttosto perplessi sulla natura del progetto...

Will Poulter è il nuovo IT. Tim Curry, ci manchi già

La scelta dell'attore che interpreterà Pennywise nel secondo adattamento del romanzo di Stephen King ci rende piuttosto perplessi sulla natura del progetto...

Se il remake di IT avesse una cassa di risonanza pari a quella di un film come Batman v Superman, forse sarebbero già partite petizioni contro la decisione di Cary Fukunaga e New Line di scegliere Will Poulter come nuovo Pennywise nel secondo adattamento del celebre romanzo di Stephen King. Nulla di personale verso il povero Poulter, che è uno dei volti in ascesa della new generation di Hollywood, né vogliamo fasciarci la testa da subito. Mettiamo solo in discussione una decisione che pare sbagliata concettualmente e pone molti interrogativi sul progetto. Primo fra tutti: optare per una versione young di un mostro quale IT, prelude a una struttura da origin story? Il solo pensiero, onestamente, fa venire i brividi.

Il motivo si trova nelle pagine di King. IT non è un libro facile da trasformare in film (come tutti i romanzi dell’autore, del resto): oltre 1000 pagine di terrore, morte e amicizia, legame che unisce i protagonisti sin da bambini nella lotta contro un essere che è quasi soprannaturale. In molti, ormai, identificano la figura di Pennywise con il volto di Tim Curry, star della miniserie andata in onda nei primi anni ’90. Va benissimo, ma la fonte originale dice altro: quella del pagliaccio è solo una delle sembianze che IT assume per attirare a sé le proprie prede. In realtà, le sue sono origini da ricercare all’alba dei tempi, perché il pagliaccio è pura energia, presente da sempre sulla Terra; una luce accecante e maligna la cui natura atavica viene raccontata in uno dei passaggi più belli del romanzo. Che l’intenzione sia quella di trasformare IT in un coetaneo dei vari Bill, Beverly e Mike per enfatizzare il gioco del ragno con le mosche? Questo spiegherebbe la scelta di un volto così giovane per la parte, ma snaturerebbe ciò che invece non può e non deve essere stravolto, ossia l’essenza di un’icona horror.

Fukunaga pare essere rimasto folgorato dal provino di Poulter, che negli occhi, dalla sua, ha la luce dei folli. Ma IT è l’incarnazione della paura, non un semplice serial killer pazzo. È un mostro dalla genesi primordiale, che ha bisogno di nutrirsi ciclicamente (di terrore, non solo di carne) per sopravvivere. E l’idea di vederlo incarnato in un teenager, potrebbe diminuirne la forza orrorifica. Giusta, invece, l’idea di dividere il film in due parti, con i protagonisti prima bambini e poi adulti. Sbagliato reinterpretare in toto, come sembra, la figura di Pennywise, che deve rimanere il più fedele possibile a quella descritta nel libro. La miniserie anni ’90 vista oggi ha i contorni di uno scult, ma il villain di Tim Curry rimane inquietante perché conserva parte della caratterizzazione di King. A Poulter, Fukunaga e Chase Palmer (sceneggiatore insieme al regista), il dovere di rispettarla al meglio.

La produzione comincerà in estate.

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