World of Warcraft: le regole per fare un bel film tratto da un videogioco

Il presidente di Legendary Pictures Thomas Tull ci spiega come si fa a non rovinare tutto nel passaggio da console a grande schermo

Se proprio due giorni fa abbiamo imparato il nome di Thomas Tull per via delle sue dichiarazioni entusiastiche su L’uomo d’acciaio, oggi scopriamo che il presidente di Legendary Pictures non è solo un comic fan, ma anche un appassionato gamer, di quelli che hanno molto a cuore le sorti degli “incroci pericolosi” tra videogiochi e cinema. È la sua casa di produzione, infatti, che si sta occupando di trasporre per il grande schermo l’universo di World of Warcraft, il MMORPG (Massive multiplayer online role playing game) di Blizzard che diventerà film grazie alla sapiente mano di un altro ben noto gamer, il regista di Moon e Source Code Duncan Jones. Sebbene i lavori sul film siano ancora all stadio embrionale, Tull ha fornito i primissimi dettagli sul film, insieme a una più generale considerazione su quali siano i rischi e le possibilità offerte dal connubio tra videogiochi e cinema. Dice Tull che

«La regola numero uno è dimenticarsi che si tratta di un film tratto da un videogioco e concentrarsi sulla storia: vale la pena raccontarla? Negli anni Ottanta i fumetti erano nella stessa situazione in cui si trovano i videogiochi oggi: mancavano le risorse per fare film all’altezza, mancavano registi con la visione giusta. Lo stesso vale per i videogiochi: all’epoca era impensabile scrivere un film basato su Pong, mentre oggi franchise come Mass Effect o Warcraft portano con sé universi splendidi e che varrebbe la pena raccontare, ed è per questo che World of Warcraft ci ha attirato da subito».

Un’altra considerazione, piuttosto interessante e sicuramente più matura e responsabile di quello che abbiamo imparato ad aspettarci da Hollywood quando si tratta di giochi elettronici:

«L’errore che fanno tutti, la trappola mortale in grado di uccidere ogni progetto, è fare questo ragionamento: “Quanta gente gioca a questo gioco? Perfetto, questo significa che abbiamo già X potenziali spettatori che andranno al cinema”. È il modo migliore per fare un film pessimo. Noi ci stiamo prendendo il nostro tempo, per assorbire al meglio il canone creato da Blizzard nel corso degli anni. E Duncan (Jones, ndr) è la persona giusta per il film: crediamo molto in lui».

Speriamo che, forse per la prima volta nella storia del rapporto tra cinema e videogiochi, le dichiarazioni di Tull si rivelino, a conti fatti, qualcosa di più di semplici parole ricche di buone intenzioni.

Fonte: Collider

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