Andor: ho visto cose che voi imperiali… La recensione della nuova serie dell’universo Star Wars

La nuova serie, disponibile su Disney+ dal 21 settembre, tenta un nuovo approccio alla galassia di storie di Guerre Stellari

andor recensione
PANORAMICA
Regia (3.5)
Sceneggiatura (3)
Interpretazioni (3)
Fotografia (4)
Montaggio (3.5)
Colonna sonora (3.5)

È già tempo di tornare in una galassia lontana, questa volta lontanissima: dopo le parziali delusioni rappresentate dai ritorni in pompa magna di celebri personaggi del franchise come Boba Fett e Obi-Wan, l’universo di Star Wars si è espanso fino a gettare nuova luce sulla storia di Cassian Andor.

Lo abbiamo conosciuto nel sorprendente spin-off cinematografico Rogue One: A Star Wars Story nei panni di un ufficiale ribelle intenzionato a fare di tutto per trasmettere i piani della Morte Nera alla Principessa Leia Organa, dando così inizio agli eventi della trilogia originale di Guerre Stellari. Il successo del film e del personaggio hanno incoraggiato la LucasFilm a richiamare Diego Luna ed esplorare il passato di Cassian, ambientando la nuova serie 5 anni prima della battaglia di Yavin.

Prima di unirsi all’Alleanza Ribelle e combattere l’Impero Galattico, Cassian non era che un altro esule da un pianeta devastato in cerca di risposte sul suo passato e la sua famiglia. Andor non rinuncia alla componente familiare che ha da sempre caratterizzato la saga di Star Wars (da Luke/Darth Vader a Rey/Palpatine): lo incontriamo infatti per la prima volta mentre è in cerca di sua sorella e si ritrova suo malgrado a dover uccidere due agenti dell’autorità corporativa che sovrintende quella zona di universo. Un casus belli che gli cambierà per sempre la vita e che gli costerà, in ultimo, il sacrificio della stessa. 

È di fatto uno dei pochi elementi tematici che ricollegano la serie al resto del franchise, altrimenti interessata a mettere in scena una spy story dalle forti influenze noir, le stesse che hanno ispirato uno dei capisaldi del genere sci-fi: Blade Runner. Dal capolavoro di Ridley Scott, Andor ha mutuato una certa maturità nei toni e nello stile visivo, molto distante dagli altri paratesti della saga di Star Wars.

Se non fosse per i riferimenti all’Impero e ad uno sviluppo che obbligatoriamente si sa condurrà sulla strada maestra di Rogue One prima e A New Hope dopo, Andor potrebbe passare per una serie sci-fi a parte, senza alcun collegamento. Un approccio narrativo che, di pari passo con una cura tecnica di buon livello, sembra fornire un secondo importante indizio utile per analizzare l’andamento del franchise nel corso di questi anni.

La LucasFilm, infatti, sembra sempre più a suo agio quando si tratta di dare voce, corpo e spazio a personaggi minori sui quali il fandom ha meno aspettative. Lo dimostra il successo di The Mandalorian e le buone prospettive di Andor, mentre al contrario The Book of Boba Fett e il ritorno di Obi-Wan Kenobi non sono stati in grado di mantenere le entusiastiche premesse. Senza “pressione” addosso, l’universo Star Wars è riuscito a far brillare nuove stelle e a dare al pubblico nuove storie che noi umani non potevamo immaginarci. Due indizi non fanno una prova, solo una coincidenza: per averne la definitiva conferma bisognerà aspettare l’intera flotta di nuove serie annunciate per il prossimo futuro.

Leggi anche: Andor, la spia ribelle è tornata: ecco il nuovo trailer dello spin-off di Star Wars in arrivo su Disney+

Foto: MovieStills

© RIPRODUZIONE RISERVATA