In viaggio per cartoonia (Parte 10)

Cartoon da grandi!

Mentre la televisione cattura uno dopo l’altro i cartoons dei serial cinematografici, l’animazione da grande schermo cerca linguaggi alternativi, sulla spinta della neonata Association Internationale du Film d’Animation – ASIFA – (1961) e del primo festival specializzato ad Annecy (1960). Uno degli intenti di queste manovre è di catturare il pubblico adulto. Ne sono la prova Yellow Submarine, un lungometraggio anglocanadese del 1968 con protagonisti i Beatles, diretto da George Dunning (seguirà il film Pink Floyd The Wall, trasposizione cinematografica dell’omonimo album della band che recupera 20 minuti dei disegni animati realizzati da Gerald Scarfe, proiettati durante i concerti) e Il Signore degli anelli (1978) di Ralph Bakshi.

Ralph Bakshi realizza alcune sequenze de Il Singore degli anelli (1978) dipingendo la pellicola girata precendentemente in live-action. Guardate, qui sotto, la scena in cui Frodo affronta i Nazgûl

Il suo tentativo diventerà un film di culto per gli appassionati di Tolkien e non solo, ma non avrà il successo sperato. Quello che doveva essere un dittico naufraga e la saga si ferma alla battaglia per il fosso di Helm. Inoltre, se fino a questo momento i cartoon erano destinati anche agli adulti, alcuni animatori ora sviluppano storie, personaggi adatti solo ai grandi. È il caso del canadese Heavy Metal (1981) di Gerald Potterton: un condensato di horror, fantascienza, action e thriller, decisamente poco infantile.

Heavy Metal (film di Gerald Potterton del 1961) prende spunto dall’omonima rivista di fumetti statunitense, che è la versione americana dell’originale francese Métal Hurlant, che radunava fondamentalmente tre generi: fantasy, fantascienza e horror. Qui sotto una clip.

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