In viaggio per cartoonia (Parte 4)

Warner Bros. sfida Disney

Sull’onda del successo delle Silly Symphony e per contrastare l’avanzata della Casa di Topolino, negli Usa fioriscono le sperimentazioni della “scuola antidisneyana”. Alcune delle maggiori case di produzione statunitensi si cimentano con la produzione seriale di cartoons, distinguendosi da Disney per l’assenza (spesso) di una morale, per la maggiore violenza del tratto (la rotondità delle linee disegnate da Disney tende a sposare le esigenze di un pubblico infantile) e per il ritmo della narrazione. Nel 1930 Warner Bros. esordisce con le sue Looney Tunes. Protagonista (e antagonista di Topolino) è un ragazzino di colore, Bosko, attorno al quale ruotano tutte le vicende.

Godetevi questo assolo al pianoforte di Bosko (1930), il ragazzino di colore protagonista delle prime Looney Tunes di Warner Bros. Imperdibile, in particolare, il duetto di Bosko con il suo guanto bianco.

A tre anni dal debutto verrà sostituito da Buddy, un personaggio praticamente identico se non per il colore della pelle (bianco), perché gli autori vengono assunti dalla Metro Goldwin Mayer portandosi dietro la loro creatura. Nel 1931 iniziano a farsi strada le Merrie Melodies (di nome e di fatto un calco delle Silly Symphony di casa Disney), che hanno un nuovo protagonista per ogni corto. Dietro i due serial c’è una coppia di autori, Hugh Harman e Rudolph Ising (che avevano collaborato prima con Disney e poi con Mintz), sotto la lungimirante egida di Leon Schlesinger (che si afferma in quegli anni come l’unico imprenditore capace di contrastare Disney).

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