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New Moon: Note di produzione

La parola al produttore Wyck Godfrey, al regista Chris Weitz e all’autrice della saga Stephenie Meyer

New Moon: Note di produzione

La parola al produttore Wyck Godfrey, al regista Chris Weitz e all’autrice della saga Stephenie Meyer

Pubblichiamo gli estratti del pressbook ufficiale del film.

In principio era Twilight

Twilight, il primo film tratto dalla serie di libri bestseller scritti da Stephenie Meyer, è uscito a Novembre del 2008 per la gioia dei fan in trepidante attesa. E’ stato un successo immediato, impresa non da poco per un progetto che avrebbe dovuto convincere milioni di fan, che attendevano con ansia di  vedere come i loro eroi e le loro eroine sarebbero stati rappresentati sul grande schermo. L’adattamento cinematografico dell’incredibile storia d’amore  tra una dolce e sensibile studentessa di liceo e un vampiro di oltre cento anni di età ha raggiunto i 70 milioni di dollari nel solo weekend di apertura, arrivando ad incassare un totale di oltre 350 milioni di dollari in tutto il mondo. Il successo del primo film ha aperto la strada anche alla versione cinematografica del secondo episodio, dal titolo The Twilight Saga: New Moon.

Parla il produttore Wyck Godfrey

Wyck Godfrey, produttore di entrambi i film, era irremovibile: The Twilight Saga: New Moon non avrebbe dovuto essere un semplice sequel. Come accade nel libro, anche nel film la storia d’amore tra  Bella Swan e Edward Cullen diviene via via più intensa e allo stesso tempo anche più pericolosa, svelando un conflitto che ossessionerà Bella nel corso di tutta la storia: l’antica rivalità tra i licantropi e i vampiri, e conseguentemente tra Jacob Black, il suo migliore  amico, ed Edward, l’amore della sua vita.

“La sfida non era solamente quella di riuscire a ripetere quanto aveva fatto il primo film”, spiega Godfrey. “Col progredire della storia, si apre un mondo nuovo. Dovevamo riuscire a far evolvere i personaggi e a rappresentare visualmente questo nuovo mondo. In questo capitolo della saga scaviamo più a fondo nella vita di Bella. Bella scopre molto sulla gente di Forks e soprattutto sui Quileutes e Jacob; ma soprattutto scopre che Jacob e i suoi amici si trasformano in lupi.

Bella capisce di vivere in quello che sembrerebbe un mondo fantastico dove vampiri e licantropi sono creature reali”, spiega. “Proprio nel momento in cui stringe un’amicizia che la fa sentire di nuovo viva, dopo che Edward l’ha lasciata, scopre che anche Jacob è diverso. Poiché l’esistenza stessa dei licantropi è legata alla presenza dei vampiri, Jacob non esisterebbe come licantropo se non fosse per Edward. E’ questo il conflitto primario tra Jacob ed Edward e Bella, essendo umana, si ritrova proprio nel bel mezzo di questo conflitto”.

In passato, il regista Chris Weitz (nella foto) si è occupato degli adattamenti cinematografici di due romanzi: About a Boy- Un Ragazzo e La Bussola D’oro; Per tanto rappresentava una scelta perfetta per questo progetto, come spiega Godfrey. “Chris è diventato celebre per aver diretto sia dei film caratterizzati da dei complessi effetti speciali che pellicole intimiste; inoltre è molto bravo con gli attori giovani. Ma è stata la sua stima nei confronti dei libri e dei personaggi creati da Stephenie Meyer che lo ha reso il regista perfetto per The Twilight Saga: New Moon.

“Era vitale per noi riuscire a rendere il giusto onore alla creazione di Stephenie e, ovviamente, anche ai fan che adorano la serie di Twilight”, aggiunge Godfrey. “Quello che non volevamo fare era prendere i suoi libri e reinventarli. Chris si è innamorato dei libri e sapeva come dar vita alla storia tenendola, però, ben ancorata alla realtà. Questo era un elemento imprescindibile, perché sebbene sia popolata da creature fantastiche la storia sembra appartenere al nostro mondo”.

Parlano il regista Chris Weitz e l’autrice Stephenie Meyer

Weitz, al principio, non aveva familiarità con i romanzi, ma non ci ha messo molto a diventare lui stesso un fan della serie. “Ho letto i libri”, spiega il regista. “Poi sono andato a vedere il primo film assieme ad un vero pubblico pagante; sono rimasto molto colpito dalla forza delle emozioni che il film ha suscitato negli spettatori. Quello che cerco in un film è la travolgente sensazione di immergermi in un universo nuovo: questo film mi offriva proprio questa possibilità.  E’ qualcosa di molto diverso rispetto a ciò che ho fatto in passato”.

Weitz sapeva che la sua responsabilità principale era quella di rimanere fedele ai libri. “Ho lavorato molto, molto duramente per riuscire in questo”, rivela. “Il primo film è stato un tale fenomeno. I libri hanno avuto un grandissimo successo. Il mio primo compito era quello di rispettare l’amore che i fan provano per il libro e, di conseguenza, l’amore che poi hanno trasferito anche sul film. Non c’era alcuna necessità di cambiare il mondo descritto nel libro. In questo film accadono molte altre cose rispetto al libro, ma i fan possono stare tranquilli: sono stati rispettati in tutto e per tutto”.

Nel corso della produzione il regista ha costantemente consultato la scrittrice, anche per questioni meno rilevanti, come spiega la stessa Meyer. “Mostrava interesse per i minimi dettagli”, racconta la scrittrice: “Ha controllato ogni minimo particolare. Voleva rimanere il più fedele possibile al libro, è stato molto scrupoloso da questo punto di vista”.

Per Weitz avere a disposizione l’autrice era essenziale. “In film come il Signore degli Anelli non era possibile chiedere a Tolkien cosa avesse in mente quando ha scritto il libro”, prosegue il regista. “Mentre io avevo la possibilità di scrivere a Stephenie via mail per chiederle sia dettagli pratici, come ad esempio ‘I poteri di Jasper hanno effetto su Bella?’, ma anche questioni di ordine metafisico. Questo mi ha permesso di essere certo in ogni momento di rimanere fedele al libro”.

Meyer ha apprezzato la meticolosità di Weitz, come rivela lei stessa, “E’ una di quelle persone che sanno ascoltare. E’ molto tranquillo e allo stesso tempo sa cosa vuole. Sapevo che il mio materiale era in buone mani con lui”.

Stephenie Meyer parla del libro

Per la Meyer, scrivere New Moon è stata un’esperienza totalmente diversa da quella del primo libro. “Probabilmente è il libro più difficile che abbia mai scritto, perché per la prima volta in vita mia ero certa che la gente avrebbe letto ciò che stavo scrivendo. Quando scrivevo Twilight, lo facevo per me solamente. Poi improvvisamente, mi è sembrato che le persone avessero iniziato ad osservarmi. Ho avuto quella che si chiama ‘Paura da palcoscenico’.

New Moon era un libro così diverso, non era necessariamente ciò che i fan si sarebbero aspettati”, prosegue. “Il primo libro parlava dell’amore vero. Una delle possibili conseguenze quando si prova questo tipo di amore, specialmente quando si è tanto giovani, è di finire con il cuore in pezzi. Edward pensa di proteggere Bella troncando la loro relazione”, spiega la Meyer. “Non si aspetta il tormento e la rabbia che derivano dall’avere un cuore infranto. Si tratta di un’esperienza universale che accomuna sia gli uomini che le donne del pubblico. Alla fine, impareranno quanto siano importanti l’uno per l’altra. Bella avrà l’opportunità di crescere e Edward dovrà rendersi conto del fatto che ci sono cose che neanche lui può sapere”.

Un altro elemento centrale della storia è l’amicizia che si sviluppa tra Bella e Jacob Black, che è un licantropo e di conseguenza è un nemico naturale dei vampiri. “La posta in gioco è ancora più alta”, spiega Weitz. “Ora non è solo la vita di Bella ad essere in pericolo, ma anche quella di  Edward. In questo capitolo abbiamo la possibilità di apprendere una mitologia del tutto nuova e il film si apre verso orizzonti sconosciuti. Certo, raccontiamo una storia che parla di vampiri e licantropi e di altre situazioni sovrannaturali”, prosegue il regista. “Ma al di là di queste cose si tratta di una storia che parla dei più basilari sentimenti umani: l’amore, il desiderio, la necessità, la perdita, l’affetto e l’amicizia. Parla dei pericoli che corriamo quando siamo innamorati. Come dice Bella in Twilight, lei non ha paura di Edward perché è un vampiro, ma perché è perdutamente innamorata di lui. In questo film ci troviamo di fronte ad un triangolo amoroso molto interessante”.

Meyer afferma di essere molto emozionata per questo episodio della saga, più di quanto non lo sia stata per il primo. “Twilight ha iniziato tutto, è stato quasi un trampolino”, dice. “Ora stiamo per saltare e raggiungeremo un livello completamente nuovo. I membri del cast si conoscono, conoscono il loro personaggio e sono felici di essere tornati. Il libro era più denso di emozioni in un certo senso, e anche più profondo. Ma nel film ci sono tanti nuovi personaggi, sarà davvero divertente. Non vedo l’ora di vedere interagire i membri del branco di lupi e poi, ovviamente, anche i Volturi saranno fantastici”.

Ciò nonostante, i fan rimangono sempre la forza motrice di tutto, ribadisce l’autrice. “Si tratta di personaggi che ho inventato nei miei sogni”, dice stupita. “Eppure i fan si preoccupano seriamente di quello che accadrà loro. Si fanno domande del tipo ‘Cosa fanno il venerdì sera di solito? Dove si fa la manicure  Bella?’ Ogni minimo dettaglio. Il fatto che ci sia così tanta gente che si interessi ai tuoi personaggi rappresenta un complimento enorme per uno scrittore”.

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