A Costa-Gavras il premio alla carriera a Locarno 75: l’intervista esclusiva al leggendario regista greco

Dalla passione per il cinema al futuro della settima arte, il regista di Z - L’orgia del potere e Missing si racconta

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Costa-Gavras, il leggendario regista greco, autore di film iconici come Z – L’orgia del potere (1969) con Jean-Louis Trintignant, sulla dittatura dei colonnelli in Grecia, e Missing – Scomparso (1982) con Jack Lemmon, sul Cile dopo il colpo di stato di Pinochet, riceve il premio alla carriera al 75esimo Festival del cinema di Locarno l’11 agosto. Al Festival di Cannes il 25 maggio noi giornalisti della Hollywood Foreign Press presentammo a Costa-Gavras, direttore della Cinématheque francese, i fondi per restaurare Napoléon (1927) di Abel Ganz, un capolavoro del cinema muto.

Potrebbe spiegarci l’importanza di Napoléon nella storia del cinema?

Questo film è particolarmente piacevole perché non è la storia di Napoleone, ma un poema su un uomo che amava Napoleone e fece un film sulla sua passione per lui. Il regista ha creato immagini straordinarie con una utilizzazione della macchina da presa innovatrice per quell’epoca, per esempio con riprese fatte dalla sella di un cavallo. Per il cinema francese Napoléon è come il Partenone per la Grecia. Erano 14 anni che cercavamo di restaurare questo film, ma finora non avevamo reperito tutti gli elementi necessari per la versione originale di 7 ore, quindi la vostra tempestiva sponsorizzazione é determinante per completare il restauro.

Quando è nata la sua passione per il cinema?

Dal momento in cui ho girato il mio primo film (Vagone letto per assassini, 1965). Non avrei mai creduto di poter diventare un regista francese in quanto straniero, ma è stata una piacevole sorpresa dirigere attori come Simone Signoret, Yves Montand, Jean-Louis Trintignant, e vedere che si aspettavano che gli dicessi cosa fare. Per me è stata davvero una scoperta.

Jean-Louis Trintignant è scomparso da poco (il 17 giugno a 91 anni). Come lo ricorda?

Era un attore straordinario e una persona molto generosa. Lavorare con lui era un piacere perché capiva subito il personaggio e non c’era bisogno di parlarne troppo. Ero un tipo che interiorizzava tutto, non esteriorizzava mai, preferiva mantenere segreta la sua vita e i suoi problemi, quello era il suo mistero, era sorprendente a volte vederlo sorridere.

Come vede il futuro del cinema, data la predominanza dello streaming, causata dalla chiusura delle sale durante l’epidemia del coronavirus?

Un’epoca della storia del cinema si è chiusa per sempre e niente resterà uguale. Vedo come i giovani fanno cinema adesso, per esempio mio figlio Romain e i suoi amici, incominciano con clips, ci mettono dentro tutto, e diventa un film. Ma rimango ottimista perché il modo migliore di vedere un film è in una sala cinematografica, non solo per il grande schermo ma anche perché sei con altra gente. Questo tipo di spettacolo è iniziato nell’antica Grecia quando hanno inventato i teatri, quindi credo che continueremo in quella direzione.

Tutti i suoi film sono definiti politici, le sembra valida questa etichetta?

Ho la mia filosofia politica, ma il mio lavoro trae ispirazione dal raccontare storie sulla nostra società, e voglio essere sincero su come la penso. E comunque tutti i film sono politici, in quanto sono visti da migliaia e a volte milioni di spettatori che devono reagire in qualche modo. La politica include tutto quello che facciamo ogni giorno, e per me non si tratta solo di fare film sui leader politici, ma su come si comportano nella loro funzione. Per esempio, quando ho deciso di girare Missing dopo aver letto il libro e la sceneggiatura, era importante per me farlo come un omaggio al popolo cileno che era sotto una orribile dittatura direttamente aiutata dal governo americano di quell’epoca.

Come vede l’attuale situazione politica internazionale?

Il mondo è un disastro e ci troviamo in una periodo molto pericoloso perché nessuno sa dove stiamo andando e che cosa succederà. Per la mia generazione, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, abbiamo pensato “Adesso il mondo diventerà un paradiso, tutto migliorerà.” Invece sono passati quasi 30 anni e non è migliorato niente. Probabilmente avevamo bisogno di quelle due potenze, l’orientale, la Russia, e l’occidentale, l’America, per creare un equilibrio. Adesso tutti i paesi fanno quello che gli pare e la situazione è molto peggiorata. Attualmente la cosa peggiore è quello che sta succedendo in Ucraina, nessuno avrebbe creduto che nel centro dell’Europa avremmo avuto un’altra guerra che sta distruggendo tante città e ammazzando centinaia di persone ogni giorno.

Che soluzioni suggerirebbe?

Penso che sia la sinistra che la destra dovrebbero rimettersi a discutere le loro ideologie sulla società e vedere quali profondi cambiamenti apportare, e gli uomini politici devono trovare un modo diverso di governare i loro paesi. Ma non sembra che abbiano alcuna intenzione di farlo, non hanno nessuna visione generale della società per capire il da farsi. Per me le elezioni qui in Francia sono state una sorpresa, non mi aspettavo che gli estremisti diventassero tanto forti politicamente.

Nella vita privata mi sembra abbia avuto altrettanto successo che nella carriera, con una moglie impegnata come Michèle Ray-Gavras, e figli che fanno cinema.

È vero sono stato molto fortunato, ho avuto una moglie straordinaria dall’inizio fino ad ora, siamo fra le poche coppie che sono ancora insieme, da quasi 60 anni. Per quanto riguarda i figli, a dir la verità, in quanto immigrante, avrei preferito che avessero vere professioni come medici o ingegneri, ma hanno deciso di fare cinema e in un certo modo. In casa nostra c’era libertà, erano liberi di scegliere, quindi ho cercato di aiutarli. Fortunatamente stanno andando molto bene, quindi sono contento. A volte ho paura di che cosa succederebbe che se un giorno mi dicessero che non vogliono più farlo. Sarebbe una tragedia per me.

Foto: © HFPA

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