Guardiani della Galassia 2, James Gunn: «Non imitiamo James Bond, racconteremo una nuova storia»

Il modello narrativo a cui si ispirerà il film non seguirà quello statico di alcuni franchise, ma sarà in costante movimento ed evoluzione

Da un po’ non vi parlavamo di James Gunn e del suo Guardiani della Galassia, ma ora all’orizzonte ci sarebbero nuovi dettagli sul sequel delle avventure di Star Lord. In occasione della campagna promozionale per l’uscita del Dvd/BluRay del film (di cui vi abbiamo ampiamente parlato nelle settimane scorse), il regista ha seminato una scia di indizi sull’evoluzione dei personaggi nel prossimo episodio, in uscita il 5 maggio 2017 e sulle potenzialità narrative della saga.

«Guardiani della Galassia non avrà nulla a che vedere con certi franchise dall’aspetto decisamente statico», ha dichiarato Gunn «per esempio, io adoro James Bond, soprattutto il lavoro fatto da Sam Mendes per Skyfall e anche Casino Royale, che fanno eccezione rispetto ad un modello narrativo che rimane invariato in ogni episodio: il personaggio non si evolve, fa sempre le stesse cose e non subisce alcuna incrinatura. Quello che invece vorrei fare con Guardiani della Galassia è costruire un’opera in movimento, in continuo cambiamento e in cui scopriamo che alcuni personaggi sono più cattivi di quello che sembrano, mentre altri nascondono un lato migliore di quello mostrato in apparenza. Sarà molto divertente e interessante sviluppare questo tipo di approfondimento con il tempo.»

E questo, in qualche modo, era già trapelato quando Gunn non aveva fatto mistero delle sue simpatie per alcuni personaggi “antagonisti”: «Quando vai avanti con una narrazione», continua a spiegare il regista «devi farlo in modo elegante: devi sviluppare il nucleo dei tuoi personaggi, devi capire le loro motivazioni e progettare una storia che si interroghi su chi sono, da dove vengono, dove vanno. Solo facendo così vai veramente oltre, altrimenti ripeteresti uno stilema.»

Detto così, il progetto è più che mai allettante e dimostra ancora una volta quanto l’investimento emotivo di James Gunn per il futuro di Guardiani della Galassia vada ben oltre il semplice lavoro di regista.

Fonte: Collider

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