Conan the Barbarian 3D: la recensione di Gabriele Ferrari

È impossibile parlare di Conan the Barbarian 3D senza andare a scomodare il primo film sul guerriero cimmero, pellicola di culto datata 1982 che lanciò l’inespressivo ma imponente Arnold Schwarzenegger nell’olimpo di Hollywood. Impossibile anche perché Marcus Nispel, regista tedesco che finora ha basato la sua carriera su remake e reboot (vedi Non aprite quella porta o il terrificante Venerdì 13), aveva promesso che Conan the Barbarian 3D sarebbe stato more of the same, in ossequio al mito.

E allora scomodiamolo: Conan the Barbarian era un film lento, maestoso, crudo e intrinsecamente anni ’80. Conan the Barbarian 3D, invece, è un film veloce, divertente (e divertito), ricco di violenza da cartoon e, da qui non si sfugge, intrinsecamente anni ’80. A partire dalla storia, che ricalca i canoni del film d’avventura tutto azione, amore, caverne che crollano, creature tentacolari e one liners. Proseguendo con la messa in scena, a metà tra paesaggi mozzafiato (courtesy of i parchi naturali della Bulgaria), fondali dipinti male e scenografie di cartone. Per finire con il cast: l’obbligatorio cattivo-che-ringhia (Stephen Lang, a cui Avatar ha fatto male) con figlia strega al seguito (Rose McGowan, un’altra ormai intrappolata in se stessa), la bella fanciulla guerriera (Rachel Nichols), la spalla comica… e ovviamente il protagonista Jason Momoa, il nuovo Conan che arriva dalle Hawaii. E che, forse suonerà eretico, è un perfetto nuovo Schwarzenegger. Enorme e riccioluto, con un ghigno sarcastico sempre stampato in faccia e la voce roca da troppe sigarette, è il punto focale del film, intorno a cui Nispel costruisce la sua baracconata.

Non si interpreti male il termine, però: Conan è sì un grande circo di pessimi effetti speciali e infinite scene d’azione, ma nel suo non prendersi mai sul serio diventa un film con cui ridere, piuttosto che uno di cui ridere. L’impressione è che Nispel volesse creare una sorta di Pirati dei Caraibi con secchiate di sangue, o un Prince of Persia con più donne nude e qualche ammennicolo magico. Un film senza pretese, insomma, una pellicola da domenica pomeriggio che per un’ora e quaranta diverte e fa sorridere. Chi si aspetta un nuovo affresco di vita selvaggia e filosofia barbarica rimarrà deluso, per tutti gli altri Conan the Barbarian 3D sarà come fare una gita al luna park.




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Mi piace
Jason Momoa: statuario e sempre ghignante, non fa rimpiangere il suo predecessore. Lo spirito da B-movie che permea tutto il film.



Non mi piace
Tutto sommato, il film è l’ennesima occasione sprecata per fare davvero giustizia al personaggio di Howard.




Consigliato a chi
Non ha pretese se non quella di divertirsi come un matto.



Voto: 2 (e mezzo)/5



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