I geek che hanno cambiato il mondo

Una volta i dominatori erano i colossi dell’editoria alla Citizen Kane. Oggi comanda il web. Come ci racconta David Fincher nel suo nuovo acclamato film The Social Network, supportato dai dialoghi magistrali di Aaron Sorkin. Eccovi svelata la storia (quasi vera) di come il più nerd dei nerd, quello che non inviteresti mai a una festa, per dire, Mark Zuckerberg, abbia fregato i compagni di scuola, sia diventato il più giovane miliardario del mondo, abbia trovato 500 milioni di amici e, finalmente, conquistato una ragazza

Cambiare la vita in meglio. Ecco la chiave. Jesse Eisenberg – e cioè Mark Zuckerberg, e cioè il ragazzo dai capelli rossi che ha inventato Facebook – usa quelle parole per parlare dei circoli studenteschi a cui avrebbe tanto voluto accedere quando stava a Harvard, ma noi ci permettiamo di parafrasare.
Cambiare la vita in meglio è il sogno di ogni geek, o nerd, o più italianamente sfigato, chiamatelo come volete. Dimenticatevi però i compagni del liceo, su quelli ci torniamo tra poco. I geek oggi sono ricchi, potenti, invidiati, intervistati. Sono sexy, addirittura. Soprattutto, sono i protagonisti del «film dell’anno» (questo è il verdetto della stampa Usa), The Social Network. Sottotitolo immaginario: ascesa e mancata caduta (per sommo dispiacere dei suoi tanti nemici e detrattori) di Mark Zuckerberg, appunto. L’esempio più lampante di sfigato diventato figo, grazie anche alle cure mediatiche di due firme di lusso come David Fincher (regista del film, e prima ancora di Seven e Fight Club) e Aaron Sorkin (autore del bellissimo copione e caso di sceneggiatore-star più unico che raro oggigiorno, vedi il serial West Wing). La “nerditudine” redenta è il nuovo trend? Ed ecco allora che i tre interpreti principali della pellicola – il citato Jesse Eisenberg più Justin Timberlake (che figo lo era anche prima, d’accordo) e Andrew Garfield (misconosciuto finora e futuro Spider-Man) – diventano i padroni dei media internazionali, si palleggiano gli inviti ai talk show che contano e calcano insieme i red carpet di mezzo mondo. (Parentesi: che Timberlake fosse troppo cool per il ruolo è stato effettivamente un problema. «Ho fatto più provini di chiunque altro – racconta oggi lui – ma volevo quella parte a tutti i costi. Pur di averla, sarei arrivato a fare i provini anche nudo dalla testa ai piedi»).
Poco importa se quello che si vede sullo schermo è realtà o finzione (per Fincher il film è «pura fiction», mentre Sorkin la pensa tutt’altro che così): il bello è il cortocircuito che si genera tra grande schermo, giornali e – ovviamente – social network. E il fatto che questa sia la storia di tutte le storie che si incontrano in rete ogni giorno – tra profili, amici aggiunti e cancellati, “elementi” che piacciono e poi non piacciono più, link, post, condivisioni di varia natura – non fa che amplificare l’effetto di trovarsi di fronte al “film del momento”.

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Sean Parker/Justin Timberlake (29 anni, a sinistra) e Mark Zuckerberg/Jesse Eisenberg (27) nel regno di Facebook

Festa grande alla notizia che Facebook ha raggiunto il primo milione di utenti

Ampio spazio alla parte legal thriller con la denuncia da parte dei fratelli Tyler e Cameron Winklevoss (sopra, interpretati entrambi da Armie Hammer, 24 anni) e del loro socio Divya Nerendra (Max Minghella), che accusano Mark Zuckerberg di aver rubato loro l’idea alla base di Facebook. È noto che la causa sia terminata con un accordo “miliardario” (si vocifera che la cifra si aggiri attorno ai 60 milioni di dollari)

Nella foto, insieme a Eisenberg/Zuckerberg e Andrew Garfield/Eduardo Saverin (27 anni, a sinistra) c’è Joseph Mazzello (27, di fianco a Garfield), alias il compagno di stanza di Mark Dustin Moskovitz

La “fidanzatina” di Mark ai tempi dell’università (Erica Albright alias Rooney Mara, 25 anni), un’invenzione di Aaron Sorkin perché Zuckerberg all’epoca era rigorosamente single


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