L’identificazione tra Iron Man e l‘Universo Cinematografico Marvel, lo sappiamo, è totale. Il primo standalone diretto da Jon Favreau, approdato al cinema nel 2008, fu infatti il punto di partenza della cosiddetta Infinity Saga, terminata poi con Spider-Man: Far From Home.
Dato il successo del personaggio e il modo in cui l’UCM gli è stato costruito intorno, in molti negli anni si sono chiesti perché Tony Stark non ha avuto un quarto capitolo a lui dedicato, a differenza ad esempio di Thor, che con il prossimo Love and Thunder diventerà il primo eroe del MCU a raggiungere questo considerevole e decisamente rispettabile risultato.
Il Dio del Tuono è rimasto indenne in Avengers: Endgame perché il suo arco narrativo non era stato completato e, in fondo, la stessa cosa vale anche per Iron Man, visto che la sua storyline a quanto pare era giunta a un epilogo totalmente soddisfacente ed esaustivo, che non necessitava di ulteriori aggiunte.
A spiegarlo ci hanno pensato gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely, chiarendo come la major abbia deciso di essere onesta coi fan e di non assemblare nuove storie giusto per monetizzare l’eredità di Iron Man e sfruttare il suo potenziale commerciale: «Che i 24 film vi siano piaciuti o meno, la realtà che la Marvel ha costruito gli ha permesso di fare cose pazzesche, come un film con un procione e un albero, giusto? Avreste già avuto Iron Man 4 se si fosse trattato di un altro Studio. Ma loro decisero: “No, daremo delle possibilità al resto”. Si tratta di piantare una bandiera nel terreno e dire: “Finiremo qualcosa e toglieremo i personaggi dal tavolo”».
Una posizione, nella sua chiarezza, indubbiamente condivisibile.
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Fonte: Vanity Fair
Foto: Marvel Studios
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