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«La terza stagione di Homeland? Qualcuno potrebbe morire. E il destino di Brody…»

Parla Alex Gansa, sceneggiatore e produttore esecutivo della serie tv di Showtime, che a settembre giungerà alla terza stagione

Pochi giorni dopo l’uscita del primo teaser di Homeland, la pluripremiata serie tv di Showtime con Claire Danes e Damian Lewis, arriva il momento della promozione vera e propria, delle prime rivelazioni sull’attesissima terza stagione e delle dichiarazioni in stile dico-non-dico che accompagnano sempre l’uscita di prodotti così attesi. A parlare oggi è Alex Gansa, produttore esecutivo nonché autore della serie, che in una lunga intervista a Collider svela – senza spoilerare nulla, tranquilli!, sempre che abbiate già visto la seconda stagione – quali sono i grandi temi di questa stagione, quali sono le location internazionali dove è stata girata, quali personaggi vedranno espanso il loro ruolo… qui sotto vi riportiamo i passaggi più interessanti dell’intervista.

Sul ritorno di Brody (fuggito dagli States alla fine della seconda stagione): «Non comparirà prima del terzo episodio, ma non è stata una scelta calcolata, semplicemente aveva senso che fosse così per come si è sviluppata la storia alla fine della seconda stagione. Non è detto che Brody ricompaia proprio nel terzo episodio, comunque: dirvi quando lo rivedremo sarebbe uno spoiler…».

Sui temi esplorati in questa stagione: «Sicuramente le conseguenze sulla vita di Carrie e Saul della loro scelta di lavorare nell’intelligence. C’è il problema che se persino la CIA è stata colpita così duramente, come si può pensare che possa proteggere il popolo americano? Tra tutti i personaggi, Saul sarà quello che si troverà nella situazione peggiore».

Su Dana, la figlia di Brody: «Il suo personaggio diventerà sempre più importante, perché abbiamo la fortuna di lavorare con un’attrice (Morgan Saylor, ndr) che è eccezionale».

Sulla plausibilità degli eventi nella seconda stagione: «No, non abbiamo deciso di correggere il tiro nella terza stagione dopo le critiche che ci sono arrivate per la seconda. Abbiamo avuto 11 nomination agli Emmy, evidentemente lo show non fa così schifo».

Sulle location: «Siamo stati a Porto Rico e probabilmente torneremo in Israele».

Sulla (possibile) morte di alcuni personaggi: «Certo che potrebbe morire qualcuno, anche tra i protagonisti».

Fonte: Collider

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