NCIS: Origins, l’apprezzata serie spin-off prequel ambientata nei primi anni ’90, sta aiutando i fan a fare piena luce su alcuni aspetti ancora oggi poco chiari del passato di Gibbs, e l’ultimo episodio sarebbe riuscito a spiegare una delle decisioni più controverse prese dal personaggio nel corso della serie madre.
Il giovane Gibbs interpretato da Austin Stowell nella serie prequel, rispetto alla sua incarnazione più matura interpretata da Mark Harmon è infatti meno cupo e più vulnerabile a causa della recente perdita della moglie e della figlia. Tuttavia, come emerso nel corso dell’Episodio 17, c’è anche dell’altro.
L’episodio in questione ha fatto venire i nodi al pettine di una particolare sottotrama, ma ha anche lasciato allo stesso Gibbs ulteriori ferite molto profonde. Se nella première della serie apprendevano dell’esistenza di un serial killer denominato Sandman, nel corso dell’Episodio 17 scopriamo la reale identità di quest’ultimo.
ATTENZIONE!
Seguono spoiler sull’Episodio 17 di NCIS: Origins
Il serial killer infatti altri non è che Luke Fletcher, il veterano leader del gruppo di supporto di Gibbs. Insomma, il killer era qualcuno di molto vicino a lui, e la scioccante rivelazione è resa ancora più amara del momento che era stato proprio Fletcher a invitare Gibbs a unirsi al gruppo di supporto e in secondo luogo a piazzare le cimici nell’ufficio del NIS.
Quando Gibbs si confronta con Fletcher nel corso dell’episodio, Fletcher ammette il suo coinvolgimento e confessa, ma non senza ribadire di essere sinceramente preoccupato per il benessere di Gibbs. Il ruolo di Fletcher nel caso Sandman rappresenta per Gibbs il tradimento definitivo, facendolo sentire profondamente usato e raggirato.
La portata del tradimento è resa ancora peggiore dalla stretta connessione che questa aveva con il processo emotivo di Gibbs, il quale era sempre stato riluttante ad unirsi al gruppo di supporto. Nell’Episodio 15 di NCIS: Origins veniva rivelato che il gruppo non riusciva ad essergli d’aiuto poiché lo stesso Gibbs aveva grosse difficoltà ad aprirsi. L’Episodio 16 aveva portato una svolta in questo senso, mostrando Gibbs partecipare in maniera più attiva. Tuttavia ora che Flecther si è rivelato per quello che realmente è, i progressi psicologici di Gibbs sono stati irrimediabilmente compromessi.
Ad ogni modo, questa rivelazione ci fa ben comprendere perché Gibbs abbia rinunciato a seguire qualsiasi forma di terapia per la maggior parte della durata di NCIS. Al di fuori dei momenti trascorsi con Franks, Gibbs aveva iniziato a mostrare le sue vulnerabilità solamente in occasione degli incontri col gruppo di supporto, e a causa del tradimento di Fletcher per lui è diventato quasi impossibile fidarsi dei terapisti.
Ne consegue che Gibbs ha necessitato di altri due decenni per riuscire ad affidarsi ad una nuova terapia psicologica, la quale tuttavia non è stata approfondita al punto da permettergli di elaborare appieno le sue emozioni e il suo dolore.
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Fonte: ScreenRant
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