Dopo sedici giorni agli arresti domiciliari per le accuse di violenza sessuale ai suoi danni formulate da una donna inglese ad Ostuni, località in provincia di Brindisi, il regista premio Oscar Paul Haggis è tornato libero su decisione della magistratura pugliese.
La revoca totale dell’arresto è avvenuta per cessazione di ogni esigenza cautelare e per un «affievolimento» anche nel merito della portata delle accuse. Secondo la gip di Brindisi Vilma Gilli, la presunta vittima, una 28enne inglese aspirante consulente cinematografica, durante l’approfondito esame incrociato al quale si è sottoposta alcuni giorni fa in merito all’incidente probatorio, «non solo ha confermato l’assenza di contegni violenti o costrittivi da parte dell’indagato al fine di consumare gli atti sessuali, ma ha rivelato una complessa vicenda che sfuma l’originario giudizio di incapacità di Haggis di resistere ai propri istinti sessuali».
Haggis, cineasta canadese 69enne il cui film Crash – Contatto fisico vinse come miglior film e miglior sceneggiatura originale agli Oscar 2006, era stato accusato dalla donna di aver abusato di lei per tre giorni, dal 12 al 15 giugno scorsi, in un b&b di Ostuni, dove il regista avrebbe dovuto partecipare, anche in qualità di moderatore dei dibattiti con star hollywoodiane oltre che come ospite, alla prima edizione del neonato festival di cinema “Allora Fest” (svoltasi comunque, senza di lui, dal 22 al 26 giugno). Haggis al momento dell’arresto si era dichiarato innocente, pur asserendo di aver avuto rapporti «consensuali» con la donna.
«Le modalità di incontro tra indagato e persona offesa – spiega la gip – la spontanea permanenza della donna presso la residenza dell’indagato anche successivamente agli abusi, i momenti di convivialità tra loro durante le giornate o l’ordinaria messaggistica dei propri impegni/spostamenti, le modalità di commiato adottate dalla persona offesa (un bigliettino della donna da lei stessa lasciato in hotel prima di essere accompagnata in aeroporto all’alba del 15 giugno, ndr), sono espressione di una complessità di interazioni tra le parti che, anche laddove meritevole di approfondimento, allo stato affievolisce il giudizio negativo della personalità di Haggis quale soggetto incline a esercitare violenza, fisica o psichica».
Per la giudice «la pendenza giudiziaria a carico di Haggis presso la Corte dello Stato di New York non offra significatività al rischio di reiterazione, in quanto ha natura meramente civilistica, in assenza di una verifica, anche solo investigativa, della fondatezza delle accuse e della assenza di intento calunnioso».
L’avvocato di Haggis, Michele Laforgia, ha così commentato l’esito della vicenda giudiziaria: «È un risultato importante, che conferma la versione offerta sin dal primo momento da Haggis sulla spontaneità e volontarietà del rapporto intrattenuto con la denunciante e dimostra come il nostro sistema processuale sia in grado, in tempi brevi, di rimediare agli errori e restituire la libertà a chi ne ha diritto. Siamo certi che in tempi altrettanto brevi sarà definitivamente acclarato che Haggis non ha commesso alcun reato ed è completamente innocente rispetto alle gravi accuse mosse nei suoi confronti».
Fonte: ANSA
Foto: Getty (Toby Canham/Getty Images)
Leggi anche: Paul Haggis, il regista premio Oscar fermato a Ostuni: è accusato di violenza sessuale su una donna
Leggi anche: Molestie sessuali: il regista Paul Haggis accusato di stupro e aggressione da quattro donne
© RIPRODUZIONE RISERVATA