R.M.N. a Cannes 75: la video recensione del film di Cristian Mungiu

Il regista rumeno, già vincitore della Palma d'oro per 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, torna in Concorso sulla Croisette con una dura parabola corale sul suo paese, che affronta di petto temi come maschilismo e xenofobia in un villaggio multi-etnico della Transilvania

R.M.N. Cristian Mungiu
Il regista rumeno Cristian Mungiu, Palma d’oro nel 2007 per 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni, torna in Concorso al Festival di Cannes a sei anni di distanza da Un padre, una figlia con R.M.N., cupo racconto corale ambientato in un villaggio multietnico della Transilvania
 
Il protagonista delle vicende narrate è Matthias (Marin Grigore), che pochi giorni prima di Natale, dopo aver lasciato il lavoro in Germania, torna nella cittadina natia. Vorrebbe seguire più da vicino l’educazione del figlio Rudi (Mark Blenyesi), affidato da troppo tempo alle cure della madre Ana (Macrina Barladeanue liberare il ragazzo dalle paure che lo affliggono.
 
Nutre apprensione nel frattempo per il vecchio padre, Otto (Andrei Finti), e desidera rivedere la sua ex amante, Csilla (Judith State). In paese, nel frattempo, la fa da padrona la xenofobia per alcuni nuovi lavoratori dello Sri Lanka assunti nel piccolo panificio gestito da Csilla: una presenza percepita come ostile e minacciosa, che farà esplodere inesorabilmente gli equilibri della comunità.
 
Il titolo R.M.N. si riferisce all’esame medico – risonanza magnetica nucleare – cui si sottopone a un certo punto il padre del protagonista, ma può essere anche letto come un riferimento abbastanza evidente alla Romania tutta, della quale evoca le consonanti. 
 
Trovate di seguito la nostra video recensione di R.M.N.
 

Foto: Mobra Films, Why Not Productions, Filmgate Films, Nof Film I Väst, Les Films Du Fleuve

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