Cosa succede alle spade laser dei Jedi morti? Le trilogie originali di Star Wars di George Lucas, con Harrison Ford, e la successiva con Daisy Ridley non hanno mai dato indicazioni a riguardo, ma ora una risposta arriva da un nuovo romanzo del canone, Into the Dark di Claudia Gray, inserito nella serie di pubblicazioni The High Republic appena inaugurata da Lucasfilm.
Le spade laser sono un’icona assoluta del franchise non solo perché correlate ai potenti guerrieri che le hanno impugnate, ma anche perché hanno abilità eccezionali: possono abbattere qualsiasi ostacolo e addirittura deviare i colpi del blaster. Soprattutto, esistono in varie forme e dimensioni e vengono utilizzate per combattimenti diversi che Jedi e Sith padroneggiano per tutta la vita.
Anche la costruzione di una spada laser ha a che fare con la Forza. Per completarla, è assolutamente necessario un cristallo kyber: ogni Padawan deve trovare il suo kyber e stabilire un rapporto con lui attraverso la Forza, in un lungo viaggio completamente da solo. Ma, quando un guerriero della Forza muore, l’Ordine Jedi conserva i cristalli kyber all’interno del Tempio Jedi.
Per rispettare la natura religiosa dell’Ordine Jedi e la loro visione della morte, i Jedi mettono dunque da parte i cristalli kyber dalle spade laser dei compagni caduti per costruire il Kyber Arch, un arco all’interno di una delle camere di meditazione nel Tempio Jedi su Coruscant.
Gli eventi della nuova saga The High Republic di Lucasfilm si svolgono centinaia di anni prima della trilogia prequel di Star Wars e raccontano un Ordine Jedi molto diverso da quello che gli spettatori sono abituati a vedere sullo schermo. Anche la loro visione della Forza era diversa rispetto a quella dei Cavalieri Jedi e dei Maestri Jedi durante le avventure degli Skywalker.
C’è una spada laser, però, che non è stata conservata nel Tempio dei Jedi: è quella di Anakin Skywalker perché, quando si è convertito al lato Oscuro, l’Ordine Jedi era caduto: Obi-Wan Kenobi l’aveva tenuta per Luke Skywalker.
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