Star Wars: Il risveglio della Forza, 12 immagini esclusive e la genesi del film raccontata da J.J. Abrams

Le bellissime foto nel servizio di Entertainment Weekly, e le dichiarazioni del regista su come Kathleen Kennedy lo ha convinto a salire a bordo

[UPDATE: Nell’articolo, grosse rivelazioni sul personaggio di Kylo Ren (le trovate tutte qui) e novità sul Generale Hux: quest’ultimo, secondo i rumor, è una spia della resistenza, ma la descrizione che accompagna la sua fotografia lo descrive come un crudele leader del Primo Ordine che muore dalla voglia di mostrare alla galassia la propria forza].

Sulla copertina del nuovo numero di Entertainment Weekly svetta, in tutte la sua temibile magnificenza, il villain principale di Star Wars: Il risveglio della Forza, con la sua scintillante e atipica spada laser.

La nuova immagine del cattivo, sotto la cui maschera si cela il lanciatissimo Adam Driver (Girls, Giovani si diventa), è davvero intrigante, tanto che potrebbe essere un ottimo poster per la pellicola.

Non solo: nel servizio della rivista dedicato al film ci sono anche gli altri due malvagi (Hux alias Domhnall Gleeson e Captain Phasma ovvero Gwendoline Christie), i buoni (John Boyega, Daisy Ridley e Oscar Isaac) e i due amabili androidi (peraltro C-3PO ha un braccio rosso, come da scoop di qualche mese fa). In più, un paio di scatti dietro le quinte.
Godeteveli tutti nella gallery!

All’interno dell’articolo, il regista J.J Abrams racconta di aver reagito come Luke («Nooo!») quando la presidentessa della Lucasfilm Kathleen Kennedy gli ha proposto di unirsi a loro per rilanciare il franchise. Abrams avrebbe preferito direzionarsi su progetti più originali, ma la Kennedy è riuscita a convincerlo: «Parlando della storia e di ciò che stavamo pensando, gli ho chiesto: “Chi è Luke Skywalker?” Lui voleva conoscere la risposta, e ha detto: “Oh mio Dio, ho i brividi. D’accordo, sono dentro”. Sul serio, è stato davvero veloce!»

Abrams ha aggiunto che sua moglie ha contribuito a rassicurarlo: «Raramente hai la possibilità di venire coinvolto in qualcosa della quale saresti solitamente il pubblico. Mia moglie Katie mi ha detto: “Se vuoi farlo e non lo fai, te ne pentirai”. Doveva esserci la volontà di fare quel salto, di sondare le possibilità di mostrare ciò che fanno e dove sono questi personaggi. Non c’era ancora una storia, ma c’erano delle nomine ben distribuite. Vi erano molte opzioni e molti cammini che avremmo potuto intraprendere. Anche quando era in corso il dibattito, e talvolta ci sentivamo frustrati, era sempre eccitante, perché sembrava che ovunque guardassimo ci fosse qualcosa di potenzialmente straordinario, lo sentivamo come il DNA di Star Wars stesso».

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Fonte: CBM, Collider

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