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The Green Inferno, Eli Roth: «Sarà un mix di Bastardi senza gloria e L’Ultimo esorcismo»

Il regista parla del suo nuovo lavoro da regista, per cui si è addentrato nel cuore della foresta amazzonica, tra tarantole, indigeni e un Dvd di Cannibal Holocaust

The Green Inferno, Eli Roth: «Sarà un mix di Bastardi senza gloria e L’Ultimo esorcismo»

Il regista parla del suo nuovo lavoro da regista, per cui si è addentrato nel cuore della foresta amazzonica, tra tarantole, indigeni e un Dvd di Cannibal Holocaust

Forte di un biglietto da visita che di nome fa Quentin Tarantino, Eli Roth è uno dei registi/produttori più apprezzati del genere horror. Dopo l’esordio (discreto) con Hostel nel 2005 e il relativo (ma dimenticabile) sequel del 2007, Roth si è preso una pausa dal lavoro da regista, per dedicarsi alla recitazione in Bastardi senza gloria – il cameo in Piranha 3D non lo consideriamo neppure -, e produrre L’ultimo esorcismo, piccolo caso nel sottogenere dei film sulle possessioni, che ha incassato quasi 70 milioni di dollari in tutto il mondo. In un’intervista telefonica rilasciata a Collider, Roth ha parlato dei suoi prossimi progetti, ossia L’ultimo esorcismo 2 e il nuovo lavoro dietro la macchina da presa, The Green Inferno.

Riguardo al sequel con protagonista la sempre posseduta Ashley Bell, ha dichiarato: «La cosa che ho amato di più del primo film è stato il dibattito tra scienza e fede che suscitava. La protagonista era veramente posseduta o solo pazza? Era questo l’interrogativo su cui si fondava tutto. Per questo secondo episodio abbiamo voluto abbandonare lo stile documentaristico per tornare ad una storia d’esorcismo vecchio stile. Del primo capitolo è rimasto soltanto un video postato su YouTube, di cui nessuno sa nulla, ma che tutti hanno visto. Nell (Ashley Bell) non si ricorda assolutamente niente di quanto successo: andrà a vivere insieme a delle ragazze che hanno una storia complicata alle spalle, fatta di droga e abusi vari, e inizieranno a capitarle cose strane. Ben presto si renderà conto che tutto ciò che le accade è reale e che questa entità è davvero ossessionata da lei». Il discorso si è poi spostato sul titolo del film, alquanto contraddittorio: «All’inizio volevamo intitolarlo The Devil Inside, ma poi è uscito un film con lo stesso titolo (L’altra faccia del diavolo). CBS Films, però, ha fatto un lavoro di marketing incredibile, con un trailer davvero eccellente. Così abbiamo pensato di non cambiarlo. D’altra parte, hanno girato anche cinque Final Destination».

A proposito di The Green Inferno invece (guarda qui la prima immagine del film), Eli Roth è sembrato particolarmente entusiasta delle riprese svolte in Amazzonia: «Inizierò a montarlo proprio in questi giorni. È il mio ritorno alla regia, dopo un periodo di lontanza, che comunque mi è servito moltissimo, perché ho potuto incorporare tutto quello che ho imparato con Bastardi senza gloria, L’uomo con i pugni di ferro (di cui è tra i produttori, in Italia arriverà il 9 maggio) e L’ultimo esorcismo in un solo film. Ci siamo spinti nel profondo della foresta amazzonica, è stata un’esperienza incredibile – ha raccontato il regista -. Tra tarantole e serpenti velenosi, ho girato in un villaggio in cui non c’erano nè acqua nè elettricità. Gli abitanti non avevano mai visto un film prima, così abbiamo portato un generatore e un televisore per fargli vedere il Dvd di Cannibal Holocaust. L’hanno trovato divertentissimo! The Green Inferno non c’entra nulla con quel film, ma ci sono diverse scene di violenza ed ero curioso di vedere come avrebbero affrontato la cosa».

Fonte: Collider

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