Ormai è quasi una consuetudine che dopo il successo di un Blockbuster si realizzi un sequel, spin off … non ha fatto eccezione anche il quasi cult “300” di Zack Snyder ed ecco qui che a distanza di sette anni esce “300: L’alba di un impero”, però Snyder pur rimanendo come produttore e sceneggiatore della pellicola cede la regia a Noam Murro. “300: L’alba di un impero” è un film che sorprende e sbalordisce per quasi tutta la durata del film, offrendoci un affresco completo e mai banale sul mondo antico, servendosi anche di un buon uso del 3D, una realizzazione scenica imponente, una sceneggiatura incalzante e un buon cast.

Il generale greco Temistocle è coinvolto in una distruttiva guerra marittima contro la Persia comandata dal re-dio Serse, la cui flotta è comandata dalla spietata e agguerrita Artemisia (Eva Green), che sta radendo la Grecia al suolo. Per combattere i nemici Temistocle radunerà tutta la Grecia per lottare per l’indipendenza e unire la Grecia.

Questo non è un vero e proprio sequel di “300” ma nemmeno uno spin off, semmai è una vicenda che si svolge parallelamente a quella del precedente film. La storia è incentrata sulla guerra e sulla vendetta, e il film può vantare una sceneggiatura coinvolgente e mai banale, che caratterizza quasi tutti i suoi personaggi, tra cui spicca l’eccezionale Eva Green che incanta e comunica già dalla sua entrata in scena, valorizzando qualsiasi spunto del suo travagliato e complesso personaggio, ottima anche l’interpretazione di Rodrigo Santoro, meno convincenti invece Sullivan Stapleton e Lena Headey. Ma oltre affidandosi ad uno script ben congeniato e a due attori fantastici, “330: L’alba di un impero” è una pellicola con un impatto visivo perfetta: le scenografie accurate e imponenti, degli effetti speciali spettacolari e utilizzati con maestria, un 3D davvero efficace e sapientemente utilizzato rendono “300: L’alba di un impero” un film davvero gradevole, che emerge tra gli altri Blockbuster a cui il cinema ci ha abituando, spiccando per una trama solida e intrigante.