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A.C.A.B. (All Cops Are Bastards): la recensione di Scully

A.C.A.B. (All Cops Are Bastards): la recensione di Scully

“Celerino figlio di …” la penna del giornalista Carlo Bonini, della sua opera letteraria “Acab” dalla quale Sollima trae il soggetto del suo omonimo film,concentrato sulla vita di Cobra, Negro e Mazinga,tre celerini storici e della giovane “spina”Adriano. L’essere celerini, fratelli con le loro fragilità e problemi,l’essere uomo si articola attraverso i fatti del G8 di Genova, la morte dell’Ispettore Filippo Raciti, il caso di Giovanna Reggiani e la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri; fatti di cronaca recente in cui la violenza,troppo spesso accompagnata dall’odio, è protagonista. Sollima fotografa questo odio violento, malato fomentato dal grido di A.C.A.B. – All Cops Are Bastards,un grido di battaglia,un inno alla violenza,un credo,purtroppo per molti giovani. “Acab”, in un mondo in cui molti abbassano la testa e scelgono deliberatamente di non vedere,di ignorare,mostra tutta questa violenza nella sua essenza,dura e cruda,un pugno allo stomaco dello spettatore immerso in questo vortice oscuro. Nonostante ciò non è un film di denuncia sociale, o meglio,non solo, Sollima non cade nell’azione sterile del giudicare e condannare,piuttosto spiega,presenta situazioni e fatti,ma soprattutto racconta la vita di tre uomini,i celerini di Favino,Giallini e Nigro. Mostra la loro profonda amicizia e fratellanza, il loro cameratismo,la ricerca di un ordine sociale e di una giustizia che non sempre lo stato garantisce e la loro voglia di rimediare alle promesse non mantenute dalla casta politica schierandosi in prima fila e arrivando ad usare anche la violenza. In “Acab” le differenze tra celerini e le persone coinvolte negli scontri vengono superate,sono presentati entrambi come uomini,ognuno con i propri ideali, ,ognuno “poga” con i propri fratelli ,ognuno è attraversato da quell’odio latente,che impregna tutta la società e ognuno combatte la propria crociata personale in cerca di giustizia. Sollima esordisce sul grande schermo con un film di genere caratterizzato da un montaggio e una fotografia ottimi e da una colonna sonora rock,sporca,dura che avvolge perfettamente le immagini del film. “Acab”è un film di rara bellezza, coraggioso nel trattare temi insidiosi,attuali e scomodi,un film da vedere per essere consapevoli di ciò che accade nella nostra Italia, per non distogliere lo sguardo,per capire,per arrabbiarsi,per cercare di cambiare le cose.

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