Anonymous: la recensione di Carlo Tallarigo

Roland Emmerich ci trasporta con Anonymous nella Londra di Elisabetta I d’Inghilterra, per affrontare una domanda che ha creato molti dubbi nella mente degli storici: fu veramente William Shakespeare a scrivere le opere che lo hanno reso famoso?
Ebbene no! Fu il conte di Oxford, Edward de Vere (Rhys Ifans), che decise di utilizzare le sue opere per influenzare la successione al trono e per non essere scoperto utilizzò come prestanome l’attore di scarsa fama… William Shakespeare (Rafe Spall). L’obiettivo di De Vere? Fomentare una rivolta del popolo contro il Barone Cecil, primo consigliere della regina, colpevole di manipolare Elisabetta (Vanessa Redgrave) a vantaggio dei propri interessi e non di quelli del paese.

John Orloff, sceneggiatore e produttore, sfrutta una struttura a puzzle per poter raccontare allo stesso tempo la vita del giovane Edward de Vere durante la sua adolescenza e la relazione con la regina Elisabetta durante la sua crescita.
Partiamo dal presupposto che per qualsiasi appassionato del periodo storico, e fan di Shakespeare, riuscirà difficile calarsi interamente nel film senza storcere il naso un paio di volte. Emmerich ci propone una versione con sfumature diverse da quelle dei libri di scuola: la regina Elisabetta ha più figli illegittimi dei re che la precedevano; il conte d’Essex (Sam Reid) non è un rivoluzionario in lotta per il trono ma un favorito della regina ingiustamente accusato di tradimento da parte del rivale Robert Cecil (Edward Hogg), e soprattutto Shakespeare non è un drammaturgo bensì un ubriaco analfabeta che ha interesse solo per il denaro e le donne di strada. Tutto questo viene mischiato con personaggi realmente esistiti ed eventi storici realmente accaduti, come l’incendio che distrusse il Globe Theatre, per creare l’illsuione che questi siano i veri fatti storici.

È la prima volta che Emmerich non tratta un tema catastrofico come fatto in precedenza per Independence Day o 2012. Il regista è bravo nel descrivere una classe nobiliare molto abile nel controllare il popolo tramite sotterfugi e complotti, gettando dubbi sulla verità storica. I dialoghi sono avvincenti e l’eccellente prova del cast fa sì che il pubblico riesca a calarsi immediatamente nel film. Purtroppo i personaggi vengono approfonditi poco ed è difficile capire le ragioni per cui si creano certi dissidi. Si nota anche un particolare accanimento nei confronti di alcuni di essi: tralasciando il Bardo, la regina per esempio è particolarmente attiva sotto l’aspetto sentimentale e particolarmente indecisa negli affari di stato, ricordando i comportamenti di una liceale invece che quelli del leader di una potenza mondiale.

Anonymous è insomma un film coinvolgente grazie alle prove del cast, ad una buona sceneggiatura e ad una regia suggestiva, ma soprattutto grazie ad un’idea di base affascinate. Ma di sicuro non piacerà agli storici.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
La descrizione di una classe nobiliare che utilizza la politica per controllare popolo e regina

Non mi piace
L’eccessivo miscuglio tra fatti storicamente inattendibili ed eventi documentati

Consigliato a chi
È affascinato dai thriller storici in costume

Voto: 3/5

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