Argo: la recensione di paulinho

1979. Gli iraniani invadono l’ambasciata americana prendendo in ostaggio oltre cinquanta persone, delle quali sei riescono a fuggire rifugiandosi nell’ambasciata canadese. La CIA deve trovare un modo per liberare i sei ostaggi il più presto possibile poiché i canadesi hanno intenzione di lasciare l’Iran e tutto ciò deve avvenire prima che gli iraniani si accorgano che mancano sei ostaggi all’appello. Tutto sembra perduto, finche all’agente Tony Mendez non viene l’idea di spacciarsi per una troupe cinematografica canadese in cerca di una location. Il piano è semplice: andare in Iran da solo e tornare in America in sette. La copertura è solo una: un falso film chiamato “Argo”.
Chissà se Ben Affleck, alla tenera età di sette anni, abbia mai visto in televisione le terribili immagini di ciò che stava accadendo in Iran. Chissà anche se nel 1980, un anno dopo, abbia mai sentito parlare di quel film intitolato “Argo” che ancora doveva essere girato. Il film non fu mai realizzato, ma ci ha pensato proprio Ben Affleck a girare un omonimo film oltre trent’anni dopo. Chissà se, e ora parlo del futuro, proprio questo film regalerà finalmente al regista/attore l’ambita statuetta, già vinta per la miglior sceneggiatura per “Will Hunting – Genio Ribelle” nel 1998, dopo che “Gone Baby Gone” e il bellissimo “The Town” non gli hanno fruttato nessun premio importante.
Il film spazia tra generi differenti come il thriller, il drammatico fino ad arrivare alla commedia (vedasi le scene ambientate a Hollywood). La prima e l’ultima scena in particolare sono da applausi: entrambe alternano riprese girate dal regista stesso a spezzoni presi dai telegiornali dell’epoca, facendoti immergere completamente negli anni in cui la storia è ambientata. A proposito di questo, va applaudita la scenografa Sharon Seymour per aver incluso nel set la locandina di “Argo” creata dalla CIA proprio per la missione.
Ben Affleck convince più come regista che come attore. Attraverso i movimenti della macchina da presa è riuscito a rendere intense quelle scene che avrebbero potuto rivelarsi noiose a causa delle troppe battute, mentre si è confermato un maestro nel girare le (poche) scene d’azione come l’inseguimento in auto alla fine del film, che può ricordare lontanamente la scena delle suore in “The Town”.
Al fianco di Affleck, come co-protagonista, troviamo Bryan Cranston, famoso qui in Italia grazie al ruolo di Hal nella serie televisiva “Malcolm”. Cranston offre un’interpretazione intensa e chissà se l’Academy non decida di tenerlo in considerazione per l’Oscar come migliore attore non protagonista. Il cast può inoltre vantare nomi come Victor Garber (volto noto grazie a “Titanic”) e John Goodman, attori di grande esperienza e carisma.
Insomma, “Argo” è senza dubbio il miglior film della stagione cinematografica e ha tutte le carte in regola per far parlare di sé alla prossima notte degli Oscar. Non preoccupatevi, non siamo davanti alla perfezione, ma ci siamo vicini.

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