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Attacco al potere – Olympus Has Fallen: la recensione di pietro@civera.it

Attacco al potere – Olympus Has Fallen: la recensione di pietro@civera.it

VOTO: Gran bel trailer!

No ma dai?! Fanno un remake di Attacco al Potere, film del 1998 con Denzel Washington e Bruce Willis. Non ci sarebbe nulla di strano, Hollywood ormai va talmente veloce che le case di produzione scrivono il reboot del remake mentre la prima pellicola deve ancora uscire (non ho mai capito la differenza reale tra remake e reboot, papà internet li definisce cosi: Remake, raccontare la stessa storia con gli stessi personaggi offrendo un punto di vista diverso nel racconto. Reboot, rifare tutto interamente tenendo l’idea di base… continuo a non afferrare bene il concetto.. sarò bionda dentro). Tanto per citare uno dei più rapidi rebootmake della storia, c è Spiderman. E’ vero che il terzo capitolo della trilogia di Raimi rischiava di affossare l’Uomo Ragno per sempre, specialmente a causa di un Toby McGuire in versione black, affascinante quanto Franck Ribéry, ma far ripartire la storia da zero a distanza di soli 5 anni ha stupito un po’ tutti.
Tutto questo per dire che è un abbaglio, Attacco al Potere è solo lo stesso titolo per un progetto differente, il solito scherzo (oppure operazione di marketing) fatto da quei burloni che traducono titoli di film, presentando la loro versione di quello che sarebbe dovuto essere letteralmente “L’Olimpo è caduto” (Olimpo è il nome in codice per la Casa Bianca, poco megalomani gli americani). Io voto per mantenere i titoli originali delle pellicole, se no rischiamo di fare la fine dei francesi che tradurrebbero il francese dal francese (saranno loro che comandano segretamente i remakeboot).
Diretto da Antoine Fuqua, regista statunitense non nuovo all’azione grazie ai riuscitissimi Training Day e Shooter, Attacco al Potere racconta la storia di un poliziotto di nome John McClane rimasto intrappolato in un grattacielo pieno di terroristi che minacciano di uccidere gli ostaggi. Ah no…forse mi confondo.. Anzi ecco, era cosi, c’è un pazzo che ordina a due poliziotti dicendo “Simon ordina”…mmm non era neanche cosi. Ci sono…la Casa Bianca è stata assaltata ed occupata da terroristi nord coreani (toh! Quando si dice il caso). Il presidente, interpretato da Aaron Eckart (L’uomo che con Thank You for Smocking ha insegnato al mondo come smettere di fumare…un paio di settimane tutte) è stato preso in ostaggio e suo figlio è disperso all’interno dell’Olimpo. Tutto sembra perduto ma l’ex agente speciale Mike Banning (Gerard Butler – 300, Quello che so sull’amore), prima al servizio della sicurezza personale del presidente, si trova ad essere l’unico dei buoni, e quindi ultima speranza, rinchiuso all’interno del simbolo di potere americano. Il resto della storia è più o meno lo stesso che caratterizza i film di questo genere, robe di codici segreti per far “detonare” l’universo (con il nucleare. Toh! Certe volte le coincidenze), conti alla rovescia, un colonnello che gioca a chi ce l’ha più grosso e cosi via.
Tolto che, dopo l’11 settembre, ciò che si vede nel film è da considerarsi fantascienza (a meno che la Casa Bianca non sia controllata dalla sicurezza del deposito di Zio Paperone e l’intelligence non sia gestito dalla Banda Bassotti), Attacco al Potere è guardabile, se si considera come un action da cui non ci si deve aspettare nulla di nuovo se non un po’ di sano intrattenimento burino.
Mi sono però reso conto nuovamente di quanto sia importante confezionare un buon trailer, pochi minuti che rappresentano una sorta di vetrina sulla merce che andrai a comprare in sala. Devo complimentarmi con coloro che hanno confezionato il trailer di Attacco al Potere perché hanno creato un’aspettativa tanto grande che secondo me non si immaginava neanche il regista stesso. Peccato però che abbiano speso tutti i soldi per la presentazione e siano rimasti senza per gli effetti speciali del lungometraggio (in alcune scene sono davvero da B movie, si vedono volare aerei più finti delle tette della Satta).
Gerard Butler regge benissimo il film in solitaria con l’aria da spaccone, brillante e consapevole. E’ il padre che tutti vorrebbero avere e non si risparmia quanto a battute ed aforismi mentre uccide i cattivi.
Non tutti sono in grado di fare Bruce Willis, ma non è questo il caso, bisognerebbe piuttosto dire che non tutti sono capaci di fare un film come Die Hard.
Tutti ottimi attori nel cast, ma alcuni ruoli non credo siano stati azzeccati. Sembra banale da dire, ma hanno preso i classici attori con la faccia da cattivi per fare il ruolo dei cattivi, il che rende tutto ancora più prevedibile. Inoltre è matematicamente e universalmente impossibile che il presidente degli Stati Uniti d’America sia un figo, ma niente paura, se ne sono accorti anche loro in corso d’opera inserendo Morgan Freeman a mettere una pezza, cosi siamo tranquilli.
Ma non sarà forse che la sceneggiatura di Attacco al Potere – Olympus Has Fallen è finita nelle mani del dittatore coreano Kim Jong-un e non ha gradito il finale tanto da minacciare con un attacco nucleare gli Usa? Mah, tocca fare un film dove i cattivi vincono.

COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)

-All’occorrenza nell’Olimpo costruiscono armi pesanti

-Bisogna guidare piano con le strade ghiacciate

-Il candelotto (non chiamerò diversamente, mai più, il figlio del presidente) assomiglia ad un piccolo Steven Spielberg

-Alla Casa Bianca è abitudine ingozzarsi di gelato alle 10 del mattino

-L’uomo più ricercato del pianeta e nessuno l’ha riconosciuto… sento puzza di RIS di Parma

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