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Biancaneve e il cacciatore: la recensione di Frenck Coppola

Dopo una molteplicità di news ed aggiornamenti dal Comic Con 2012 di San Diego torna il consueto appuntamento con la recensione del film scelto tra le new entries del weekend, la scelta ricaduta sulla fiaba divenuta un dark fantasy Biancaneve e il Cacciatore.

Negli ultimi anni Hollywood sembra aver preso di mira videogame, romanzi ed in particolar modo le classiche fiabe per bambini, la caratteristica principale però di questi ultimi adattamenti cinematografici è la trasformazione completa da racconto per bambini a film d’intrattenimento per l’intera famiglia.

Gli adattamenti più recenti sono stati mal riusciti ed in qualche occasione già dimenticati nonostante la recente distribuzione, tra questi c’è da ricordare Beastly nel 2011 (La Bella e La Bestia) con risultati più che scadenti e Cappuccetto Rosso Sangue nel 2011 (Cappuccetto Rosso) con stessa sorte del primo o forse peggio.

Nel caso della fiaba di Biancaneve è scoppiata una vera e propria corsa allo sfruttamento, due grossi studios come Relativity Media e Universal Pictures si son battagliati per avere la possibilità di portare al cinema la povera principessa spodestata per la sua bellezza ed alla fine entrambi hanno avuto la meglio con risultati molto diversi tra loro.

Se la Relativity Media ha scelto di portare al cinema una Biancaneve molto più dolce, divertente ed in generale più vicina alla fiaba originale, la Universal ha scelto una strada più difficile ed ardua trasformando una dolce ed indifesa ragazzina in una guerriera impavida.

Il rischio di affondare nel ridicolo era praticamente dietro l’angolo, la scelta di affidarsi al genere dark fantasy è stato molto rischioso da parte dello studios, un altro rischio è stato corso con la scelta di un regista sconosciuto come Rupert Sanders.

La storia è stata completamente stravolta rimanendo fedele soltanto al significato della fiaba, i vari personaggi: Biancaneve, il Cacciatore, La regina Ravenna, i nani ed il principe hanno dovuto letteralmente cambiare pelle per poter regalare al pubblico qualcosa di completamente diverso.

Il tono dark regalato al personaggio di Biancaneve ha finito per appassionare il pubblico ad una storia già vista e rivista, gli sceneggiatori hanno poi regalato al Cacciatore un importanza tale da divenire in un colpo solo uno dei personaggi chiave della storia facendo ombra sul principe (storicamente uno dei perni della fiaba).

La sceneggiatura ha regalato momenti di vera azione conditi con pause forse un pò troppo lunghe, i personaggi sono stati temprati nel modo giusto, tutti con un carattere molto marcato e questo è stato uno dei cardini del film.
Anche se la alla fine la storia sembra più che snaturata, il risultato finale è promettente, l’intratttenimento è stato messo in cima agli interessi dei produttori insieme all’inedita interazione tra i vari personaggi.

Il cast è stato scelto dai produttori in modo da poter attirare un target quanto più esteso possibile, ed in effetti la sala conteneve persone di vario genere, dal teenager per Kristen Stewart, all’amante cinecomics per Chris Hemsworth passando per chi conosceva il talento puro, in questo caso per Ian McShane e Charlize Theron.

Questa era una prova del nove per Kristen Stewart, evadere dall’ombra della saga Twilight era più che necessario, vedi Robert Pattinson che ancora oggi latita in altri ruoli senza successo.
Il suo spirito un pò dark si è sposato alla perfezione con il personaggio di Biancaneve, un pò spaesato, ma sicuro di se nel momento del bisogno, difficile poterla vedere però con un’armatura in dosso nel pieno del combattimento, i produttori hanno forse chiesto troppo alla minuta Kristen, nel complesso passa il primo bando di prova post-Twilight.

Chris Hemsworth per il momento è stato apprezzato soltanto per il suo ruolo in Thor (tralasciando il ruolo non principale in Quella Casa nel Bosco) , come per la collega Kristen c’era da valutarne il talento fuori da un contesto oramai troppo scontato.
Il ruolo del Cacciatore per certi aspetti è sembrato molto simile a quello di Thor, fisico, arrogante, ma sotto sotto tenero e con un cuore grandissimo, e proprio per questo sembra che Chris dovrà attendere altre produzioni per dimostrare realmente il suo talento.

Apprezzamento in pieno per Charlize Theron e la sua regina Ravenna, il suo talento è innato così come la sua bellezza senza età, i tecnici del make up hanno tentato invano di renderla inguardabile con scarsi risultati, un fiore anche da vecchissima.
Charlize è riuscita a centrare il cuore del suo personaggio regalandogli un’anima dove un’anima forse non c’era, la brama di potere, bellezza e giovinezza rappresenta in forti dosi ciò che ogni uomo e donna cerca da sempre e racchiuderlo in un solo personaggio è stato a mio parere molto difficile, per interpretare questo personaggio c’era bisogno di un grande attore e la nostra Charlize lo è di sicuro.

Trattandosi di un dark fantasy sembra difficile non parlare delle ambientazioni e degli effetti speciali usati per rendere magico questo film.
La foresta nera non è mai stata così nera, dalla fiaba per bambini ad un certo punto è sembrato vedere un horror con creature terrificanti che abitavano i più remoti angoli.
Realizzato a regola d’arte per esempio il troll, un ottimo effetto visivo è stato realizzato anche con l’esercito delle tenebre utilizzato dalla regina Ravenna.
Il make up digitale è stato forse in certi aspetti troppo maccheronico e trattandosi di una grossa produzione forse ci si poteva aspettare di più, i combattimenti chiaramenti non erano al centro della storia, ma mai hanno dato l’idea di una vera e propria battaglia e per questo rimangono un corpo estraneo in bel dark fantasy.

In conclusione posso affermare che Biancaneve e il Cacciatore è forse il miglior adattamento cinematografico tratto da una fiaba per bambini, la scelta di rendere adulto (in certi aspetti) il racconto è stata vinta dai produttori, il cast si è sposato alla meraviglia con il carattere inedito di questi personaggi e per questo mi sento di consigliare la visione del film in modo da avere una visione differente e più intrattenitiva di una delle fiabe più belle della storia.

Chiaro che se siete amanti sfegatati della storia originale di Biancaneve potrete “leggermente” rimanere sorpresi del cambiamento, ma a volte cambiare sembra l’unica soluzione per adattarsi al tempo.

Frenck Coppola

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