Big Hero 6: la recensione di Daniela Bizzarro

Ecco che con la fine dell’anno la Disney si appresta a tagliare un’altro traguardo con il suo Big Hero 6, che gli spalanca le porte di un universo ben conosciuto dai cineasti moderni : la Marvel.

Trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto Marvel, Big Hero 6 narra la storia del quattordicenne Hiro Hamada, teenager prodigio della robotica, appassionato di combattimenti clandestini tra robot, passione che lo porterà a cacciarsi nei guai ben presto. In suo soccorso arriva il fratello maggiore Tadashi, studente d’ingegneria robotica, che convince Hiro ad usare il suo talento in maniera più costruttiva iscrivendosi alla sua università ma, la sera della fiera, che aveva visto Hiro guadagnarsi di diritto l’accesso alla facoltà, l’edificio viene avvolto dalle fiamme e Tadashi perde la vita.

Don Hall e Chris Williams sono riusciti a trasformare il loro Big Hero 6 da semplice “cartone animato” a vero e proprio punto d’incontro per la Disney tra vecchie tradizioni, come il tema della perdita di un familiare, e nuovi orizzonti: la figura di Baymax come dei piccoli supereroi proietta la Disney in un universo molto più moderno.

Simpatico, commovente e ricco d’insegnamenti, da sempre cavallo di battaglia delle pellicole Disney, Big Hero 6 non è soltanto un film d’animazione adatto a grandi e piccini, ma ha tutte le carte in regola per entrare di diritto nella lunga lista degli intramontabili classici della casa di Topolino.

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