Angelina Jolie oltre ad essere un’attrice di grande talento, una donna socialmente impegnata, in questo ultimo periodo della sua carriera sta iniziando a cimentarsi con il ruolo da regista, accantonando la recitazione, riuscendo anche in questa veste a cavarsela egregiamente. “By the sea” è la sua quarta volta da regista, che segna un drastico cambio di registro rispetto ai suoi precedenti lavori. Abbandonando lo sfondo bellico di “Nella terra del sangue e del miele” e “Unbroken”, la Jolie si dona completamente al mondo dello spettacolo dirigendo, producendo, scrivendo e interpretando questo film, affiancata dal marito Brad Pitt, con il quale non divideva la scena dal 2005 con “Mr & Mrs Smith”. La pellicola non è affatto un’opera di autocelebrazione, ma un percorso che ogni spettatore intraprende sin dalle prime scene assieme ai suoi protagonisti, a cui i Brangelina danno vita nel migliore dei modi.
Anni ’70: Roland e Vanessa Bertand, coppia sposata da quattordici anni, arrivano in un’affascinante località di villeggiatura francese, lui scrittore in crisi creativa, lei ex ballerina, che non riescono più a comunicare tra loro. Col passare dei giorni si instaura una noiosa routine tra i coniugi, lui passa le giornate al bar, lei nella loro stanza, dalla quale esce raramente. Il muro che li separa viene abbattuto dall’arrivo di una coppia di giovani sposi in luna di miele nello stesso albergo, grazie alla quale i due ritroveranno l’armonia, l’unione e la complicità ormai perduta da tempo. Roland e Vanessa iniziano a spiare la coppia nella loro intimità, dando vita ad una situazione che ben presto sfuggerà loro di mano in cui emergeranno i reali problemi che hanno dato vita alla loro crisi di coppia.
“By the sea” non è certamente un film dalla facile lettura, ma al contrario presenta una struttura narrativa molto ben articolata, e la tensione emotiva cresce man mano lo scorrere dei minuti. In due ore la sceneggiatura riesce a toccare delicati e svariati temi, affrontandoli tutti nella giusta maniera senza tediare troppo e non cadendo vittima degli stereotipi tipici del genere, con uno stile coraggioso, audace, atipico e meravigliosamente sfacciato. Non siamo davanti ad una sequenza già vista di discussioni e grida tra due coniugi, bensì ad una profonda analisi psicologica della vita della coppia protagonista. Angelina Jolie è una regista senza peli sulla lingua, e questo era già chiaro dai suoi precedenti lavori, ma qui non si fa trattenere dai paletti del cinema hollywoddiano, regalandoci un film del tutto libero, in cui riesce ad esprimersi appieno come artista, su tutti i fronti. E se la regia della Jolie qui è introspettiva e priva di inibizioni, la sua interpretazione conferma il suo talento come interprete, dimostrandosi perfetta nel portare in scena una donna apatica e altezzosa, ma anche fragile e insicura, ben affiancata da un ispirato Brad Pitt, la cui chimica con la moglie era innegabile anche in “Mr & Mrs Smith”. Degne di nota sono anche tutte le interpretazioni del cast di supporto, a cominciare da Mélanie Laurent e Melvil Poupaud, per finire con Niels Arestrup, anche il suo personaggio avrebbe meritato una collocazione lievemente migliore.
Così come il reparto artistico di alto livello, anche il reparto tecnico del film è ineccepibile, la fotografia arricchisce l’impatto visivo della pellicola, la scenografia è dettagliata e seducente, la colonna sonora funge meravigliosamente da sceneggiatura laddove le scene sono prive di dialoghi, mentre i costumi e il trucco riescono a rendere credibile e completa l’ambientazione anni ’70. Purtroppo l’elemento che a volte non si rivela sempre funzionale è il montaggio, poiché si passa da una prima parte leggermente ripetitiva in alcuni punti ad una seconda molto carica di pathos, e seppur non venga intaccata la bellezza del film, un equilibrio maggiore avrebbe giovato e alleggerito alcuni momenti molto forti della pellicola. “By the sea” è un film che sorprende, capace di mantenere l’attenzione dello spettatore viva per tutta la sua durata. L’ultima fatica della Jolie è capace di trasmettere contenuti molto forti – di certo non adatti ad un pubblico vasto – in maniera nuova e non mirata a fare incetta di premi, curando tutto nei minimi dettagli, confezionando un’affascinante e coinvolgente altalena di emozioni che non lascia di certo indifferenti, alla quale si perdona anche qualche piccola pecca per l’autenticità usata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA