Caccia al tesoro: la recensione di Juri Moretti

Domenico Greco è un attore teatrale sommerso dai debiti, è costretto a vivere nell’appartamento di sua cognata Rosetta, vedova del fratello di Greco, con un figlio di nove anni malato di cuore.
Il bambino dovrà subire un’intervento molto costoso negli USA, servirebbero necessariamente 160 mila euro. A questo punto i due cognati Domenico e Rosetta, si rivolgono a San Gennaro, chiedendole di prendere una gemma del suo cappello.
I due cognati convinti di sentire la voce di San Gennaro, che le da la conferma, con l’aiuto di Ferdinando un fedele pieno di problemi familiari, ha sentito la loro conversazione col Santo, vanno alla ricerca di questo capello che è nascosto nella cripta della chiesa del loro paesino, durante la mission impossibile incontreranno anche Cesare e Claudia due ladri professionisti che li aiuteranno a rubare il cappello.
La ricerca li farà partire da Napoli a Torino fino a Cannes nella Costa Azzurra, durante questo viaggio entrano in scena anche poliziotti, camorristi e mercanti d’arte, tutto si trasforma in una vera e propria caccia al tesoro.

Alla regia abbiamo Carlo Vanzina. Nel cast invece abbiamo pochissimi attori ma tutti famosi per la loro comicità.
Domenico Greco interpretato da Vincenzo Salemme, grande attore comico e drammatico sia di cinema che di teatro. Rosetta interpretata da Serena Rossi, Ferdinando è Carlo Buccirosso, oltre che grande comico anche grande cantante, Cesare è Max Tortora, famoso per la sua interpretazione nella fiction I Cesaroni, Claudia è Christiane Filangieri nota più come modella, che come attrice è in più abbiamo anche Gennaro Guazzo che interpreta il figlio di Ferdinando, Francesco Di Leva e Benedetto Casillo. Tutto sommato un cast che attirerebbe molto pubblico.

L’idea di questo film è interessante, la storia del bambino che deve essere operato ma ha bisogno di soldi per poterlo fare e i parenti che si rivolgono ad un santo con una richiesta assurda per la disperazione.
Una semplice idea di una commedia tragicomica.
Il problema di questo film sta nello svolgimento, la ricerca del cappello è troppo tirata per le lunghe e le scene della ricerca in ogni paese è troppo lunga.
Le battute non fanno ridere, fanno solo sorridere, ma andando avanti diventano ripetitive e noiose.
I personaggi sono costruiti bene, sono graziosi e simpatici, ma come ho detto prima lo svolgimento è il problema principale.

Carlo Vanzina, con questo film è caduto in basso.
Dai trailer che si potevano vedere online il film sembrava una commedia divertente che ti faceva staccare il cervello per un’ora e mezza, ma invece ci troviamo davanti una commedia che vuole sembrare tragicomica, ma si perde in cose inutili e noiose, che tolgono tanti punti a questo film e delude dalle aspettative che avevamo visto nei trailer.
Il film in se non è brutto e discreto ma non è neanche un film da non perdere.
Spendiamo anche due parole per la colonna sonora: nei titoli di coda abbiamo un gran pezzo per la musica italiana ed è napule è di Pino Daniele, che è una canzone che ti fa rimanere nella sala fino a che non è finita.

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