telegram

Cattivissimo me 3: la recensione di Juri Moretti

Cattivissimo me 3: la recensione di Juri Moretti

Cattivi si nasce, non si diventa. Semmai si ritorna. E infatti Gru (Max Giusti), protagonista di Cattivissimo me 3, dopo aver voltato pagina e seguito l’adorata Lucy (Arisa) tra le fila della Lega Anti Cattivi, si lascia stuzzicare ancora una volta dal fascino della malvagità. Soprattutto dopo la grande rivelazione: il desiderio di predare, conquistare, comportarsi in maniera meschina e disonesta con il prossimo, è scritto nel suo DNA; il fiuto per le macchine corazzate e i missili a lunga gittata è una dote ereditaria che ha scoperto di condividere con il facoltoso fratello gemello Dru, recentemente ritrovato. Dru è identico al cattivissimo originale, ma con una setosa chioma bionda e una risatina civettuola che non manca di sfoderare per ottenere quel che vuole. E lui vuole formare un duo di cattivissimi che sia in grado di rubare un diamante rubato, strappandolo dalle grinfie del perfido Balthazar Bratt (Paolo Ruffini), ex bambino prodigio, adulto ossessionato dal personaggio che interpretava negli anni 80. Gru dovrà così scegliere se percorrere la retta via mostrata dalla moglie Lucy e dalle figliolette adottive Margo, Edith e Agnes, o abbracciare il retaggio familiare appena riemerso. Non serve dire per quale delle due ipotesi fanno il tifo, quel piccolo concentrato di appetito e malvagità che sono i Minions.

Questo film in sostanza è solo un’operazione commerciale, perché ha una trama molto esile , con buchi.
Modificando vari atteggiamenti dei personaggi, soprattutto quello dei minions .
Gli autori della universal non si sono presi la briga di inventare una storia tutta nuova con dei personaggi nuovi e provare, invece no ci hanno portato la solita minestra riscaldata.
Insomma non è brutto ma non è neanche eccellente, per me era meglio che questo film non fosse stato prodotto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA