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Codice criminale: la recensione di Mauro Lanari

Codice criminale: la recensione di Mauro Lanari

Granitico legame di sangue in una famiglia di bigotti malavitosi. L’inter’esordio d’Adam Smith gir’a vuoto attorn’a quest’insignificante, sfiancante, estenuante soggetto, lo “scontro melodrammatico tra [l’imbelle] Fassbender, figlio innovatore, bello, bravo, intelligente, e Gleeson, patriarca tirannico, barbarico e ignorante” (Caprara). I Chemical Brothers s’allineano.

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