Un passato segnato da malattie e dalla presenza costante della morte accomunano le vite di due adolescenti: Hazel Grace, 17 anni, triste e un poco cinica verso la sua vita, con un cancro ai polmoni e alla tiroide, mentre Augustus Waters, 18 anni, ne ha uno osseo a causa del quale ora ha una gamba artificiale che non gli ha però impedito di sorridere al destino. Si incontrano a un gruppo di sostegno per ammalati e la loro intesa è subito perfetta e sfocerà nell’affetto reciproco, e poi amore, che farà ben presto alleggerire il tenore delle loro vite e viverle con entusiasmo, nonostante la malattia.
Diretto da Josh Boone, Colpa delle stelle (in originale: The Fault In Our Stars) è un film basato sull’omonimo romanzo di John Green. Hazel, la protagonista e voce narrante della storia, viene interpretata da una toccante Shailene Woodley, giovane attrice diventata famosa grazie al ruolo nello sci-fi per ragazzi Divergent e nel cui cast è presente Ansel Elgort, nella finzione, suo fratello, che qui ritorna per ricoprire il ruolo dello sfacciato ma dolce coprotagonista Augustus. Figurano, tra i personaggi secondari, Nat Wolff, che interpreta Isaac (un amico di Hazel e Augustus), e i navigati e bravi Willem Dafoe e Laura Dern, rispettivamente il tormentato scrittore Peter Van Houten e la madre della protagonista.
Visto il tema trattato – l’amore che tenta a tutti i costi di ridare dignità a una vita di sofferenze e ingiustizie – si potrebbe pensare che il film tenda naturalmente al melodramma, che i personaggi afflitti dalle tragedie cancerogene vengano visti dagli spettatori come vittime e catalizzatori di sentimenti di commiserazione: invece, questo non avviene mai poiché la storia, di per sé triste, ci viene raccontata con un’ironia, una lucidità e una presa di coscienza ribelle che è anche dei protagonisti e che distribuisce con equilibrio umorismo e tragedia, commedia romantica e dramma, con diversi climax per nulla banali e patetici e con momenti sicuramente poetici (con commistione di dolore e amore) che vanno a concentrarsi nella seconda parte e alla fine del film che regala un piccolo colpo di scena finale.
Si supera così la paura connaturata a questi film di cadere in facilonerie e patetismi, rimanendo fedeli al romanzo di partenza, soddisfacendo i suoi fan quanto quelli che si sono affacciati solo al film. Colpa delle stelle si inserisce molto bene nel recente genere filmico e letterario del teenager cancer romance: esempi sono stati la fiction di Rai 1 Braccialetti rossi e L’amore che resta (Restless), gioiellino d’autore di Gus Van Sant.
Voto: 3,5/5
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