Come ti spaccio la famiglia: la recensione di Andrea Facchin

David Burke (Jason Sudeikis) è un modesto spacciatore di marijuana che non si è mai posto grandi obiettivi nella vita, se non quello di tirare a campare con l’attività che svolge dai tempi del college. Sfortunatamente, una sera viene rapinato da una banda di punk ed entra così in debito con il suo fornitore, Brad (Ed Helms), un uomo eccentrico e senza scrupoli che possiede un gigantesco acquario con un’orca famelica nel suo studio. Per ripagare il suo debito, David deve andare in Messico e ritirare un importante carico di droga da trasportare poi negli Stati Uniti. Così, per passare inosservato al confine, decide di costruirsi una finta famiglia, i Miller: sua moglie diventa la spogliarellista Rose (Jennifer Aniston), mentre i due figli sono l’impacciato Kenny (Will Poulter) e la ribelle Casey (Emma Roberts). Ma spacciarsi per una famiglia perfetta dal nulla non è così semplice e presto le cose cominceranno a complicarsi…

Se in Palle al balzo Rawson Marshall Thurber aveva già dimostrato di conoscere i trucchi giusti per far ridere la gente, in questo Come ti spaccio la famiglia affina ulteriormente la propria tecnica e dirige quella che senza dubbio si inserisce tra le commedie più divertenti del 2013, grazie a tempi comici cronometrici, gag a raffica e battute mai volgari, anche quando il linguaggio comincia a farsi piuttosto colorito. Il cuore del film sta tutto nelle dinamiche che si sviluppano all’interno dei Miller, un gruppo fatto di persone estranee, che più diverse non si può, la cui alchimia cresce scena dopo scena. Ogni personaggio ha una sua precisa caratterizzazione e riesce a trovare il proprio spazio senza mai prevalere sull’altro (da ricordare il villain di Ed Helms, che sembra il gemello cattivo dello Stu di Una notte da leoni). Il protagonista Jason Sudeikis – oltre ad essere il nuovo fidanzato di Olivia Wilde – qui si afferma come uno dei nomi più brillanti della comicità a stelle e strisce di oggi, e funziona a meraviglia sia nelle situazioni da one man show, sia nei siparietti con Jennifer Aniston, sempre a suo agio in questo tipo di contesti e bravissima ad interpretare con leggerezza (e una forma fisica invidiabile) la stripper Rose. La loro intesa è palpabile e i due danno vita a siparietti irresistibili, con dialoghi fatti da taglienti botta e risposta che per velocità e surrealismo sembrano quasi usciti da un film di Tarantino.

Pazienza se lo spunto narrativo di fondo (il concetto di famiglia preso nel suo significato più ampio, che va al di là di qualsiasi legame di parentela) non sia il più originale del mondo: a sorprendere è lo sviluppo della storia, frutto di una sceneggiatura scoppiettante che unisce e guarda in chiave parodistica i classici elementi delle avventure on the road – personaggi bizzarri che si incontrano strada facendo, rapporti che cambiano e un climax di situazioni tragicomiche – all’irriverenza della commedia politicamente scorretta.

Un ultimo consiglio: una volta finito il film, aspettate un attimo prima di uscire dalla sala. Ne vale la pena…

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Mi piace:
Il cast azzeccatissimo, il ritmo comico sempre alto e l’intesa tra Sudeikis e la Aniston.

Non mi piace:
L’ultimo atto, che diventa un po’ troppo prevedibile, e il finale, un tantino stucchevole.

Consigliato a chi:
Cerca una commedia divertente, costruita alla grande, che alla fine, quando si riaccendono le luci, ti lasci col sorriso sulle labbra.

Voto: 4/5

 

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