Dark Shadows: la recensione di ale5b

Solito Burton e solito Depp, una formula che piace ma non decolla.

Dark Shadows arriva cinque anni dopo il memorabile Sweeney Todd e ad un paio dal discutibile (box office a parte) Alice in Wonderland. L’impronta burtoniana c’è e si vede fin dall’inizio. Atmosfere, personaggi e scenografie dark sono l’inconfondibile cavallo di battaglia nelle quali lo spettatore si cala fin dal primo fotogramma. Collinsport suona come Burton, se aggiungiamo alla storia un Depp formato vampiro, ruolo tanto in voga quanto nauseante del cinema d’oggi, abbiamo in mano le premesse per un prodotto cucito su misura. Ma in breve ci accorgiamo che qualcosa non funziona come dovrebbe. Il ritmo rimbalza troppo spesso tra due generi, ora commedia, ora fantasy horror, costringendo lo svolgimento a dover far fronte a ripetuti momenti statici. Depp è una garanzia quando c’è da reggere la scena e i siparietti con la malvagia Eva Green (piacevole sorpresa) sono piuttosto ben riusciti, le interazioni con altri personaggi sembrano a volte forzate e impalpabili. Ma se invece ci aspettiamo un film divertente, magari pensato per le famiglie, il risultato è apprezzabile. C’è la favola, la storia d’amore e un humor vagamente inglese che strappa qualche risata. Guardatelo senza pretese, altrimenti per apprezzare veramente l’accoppiata Burton/Depp rifatevi gli occhi con Sweeney Todd.

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