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Dracula Untold: la recensione di sara.rancati

Dracula Untold: la recensione di sara.rancati

Nel week end di Halloween, tra feste in maschera e trick or treat, non poteva non ritornare sul grande schermo uno dei personaggi più amati della letteratura gotica: Dracula, untold, però. Che insomma, proprio untold non lo è. Perchè per gli appassionati del genere nulla sull’affascinante conte della Transilvania è oscuro. Quello che voleva essere Dracula Untold è il racconto intimo del conte Vlad prima della trasformazione nel vampiro per antonomasia. Il tormento interiore tra i sentimenti umani e la potenza del mostro. A parte la frase “il mondo non ha bisogno di eroi, ma di mostri” che potrebbe essere benissimo quella di un flyer di una serata in discoteca, c’è qualcosina che banalizza eccessivamente il racconto. Sì, va bene: non annoia. Certo: Luke Evans è dannatamente bello. Ovvio: è Dracula e la storia è quella. Ma uno sforzo di originalità la regia e la sceneggiatura potevano anche tentarlo. Infinitamente melodrammatico, scade nel ridicolo. Se raccontare il cambiamento fisico-percettivo di Vlad risulta un’idea accattivante, il portare avanti il racconto tra stereotipi barocchi è grave pecca. Poi si alterna l’action all’horror, il fantasy all’epic movie senza essere mai niente di questo se non un pastiche di generi e scopiazzature cinematografiche. La mitologia vampiresca è infinita, l’iconografia gotica sterminata, ma certamente Luke Evans non sarà ricordato per una brillante interpretazione del Conte! E poi, è vero che è finzione, ma alcune incongruenze ed incoerenze son ridicole. Com’è che Vlad passa ad essere Lord Impalatore cinico uccisore senza scrupoli a padre-marito-sovrano pietoso ed amorevole? Troppo affrettata la trasformazione finale del popolo della Transilvania in vampiri, poco credibile il sacrificio dei mille fanciulli. Insomma, la finzione ha le sue regole di coesione narrativa e qui, in alcune parti, se ne fa bellamente a meno.

Gli effetti speciali sono strepitosi, il nero nebbioso della pellicola è rassicurante (io adoro il nero e la penombra), la ricostruzione scenografica eccellente, ma ciò non aumenta di originalità una storia che fin da Nosferatu di Murnau (consigliatissimo!) è stata morsa, succhiata del suo sangue e riportata in vita, immortale. Perlomeno si fosse visto un po’ di sangue nei combattimenti…

Non abbiamo bisogno di altri mostri così poco terrificanti!

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