FRANCES HA
C’è nella filmografia di queste ultime settimane un personaggio che è in grado di coinvolgere un numero altissimo di spettatori con il suo modo di fare e di essere? Sicuramente si, ma ancora più certamente non c’è nessuno che sarebbe in grado di farlo meglio di Frances, la protagonista dell’ultimo lungometraggio del regista statunitense Noah Baumbach.
Un film che racconta il percorso di crescita e maturazione della protagonista, Frances, interpretata da una straordinaria Greta Gerwig, che è stata anche co-sceneggiatrice del film.
La Gerwig è una ventisettenne che ha una casa ma non è sua, perchè la divide con la sua migliore amica Sophie, ed ha un lavoro che però non è un lavoro fisso, insegna danza in una scuola.
Il sogno di diventare una ballerina e proprio la sua amica Sophie sono le due uniche certezze di questa ragazza innamorata follemente della vita, sempre in movimento, anche dopo una caduta (chi vede il film sa quale), che non cammina, corre, danzando, così come la si vede in una delle più belle scene del film che ci riportano alla mente “Jules e Jim” di Truffaut (1962).
Francis è una ragazza che non ragiona in modo convenzionale, molto fanciullesca nei suoi modi di esprimersi e di fare ma non per questo sprovveduta, una ragazza dalla quale è impossibile non rimanere coinvolti, nonostante uno dei suoi compagni di viaggio (nella vita), Benji, la definisca “infrequentabile”. Frances ha bene in testa i propri obiettivi, che non sono facili da raggiungere (e che forse non potrà mai raggiungere) ma sa muoversi bene all’interno di quel suo mondo che dopo la fine della sua storia d’amore e l’allontanamento dalla sua amica Sophie che se ne va per seguire il suo ragazzo Patch, la lascia completamente sola e senza certezze. Da qui in poi deve costruirsi il suo futuro da sola, in un ambiente che certezze non le da, ed allora ecco i continui cambi di abitazione (finirà per tornare anche nel dormitorio del college dove aveva studiato), i lavori saltuari per avere un minimo sostegno economico (che neppure la sua famiglia può assicurarle), ma Francis affronta tutto questo con una spensieratezza e un’ironia magistrale.
E tutto questo è reso ancora più grande dalla spettacolare interpretazione della Gerwig che anche per il fatto di aver lavorato a fianco del regista alla sceneggiatura è riuscita a far ancora più suo il personaggio. Le musiche sono fantastiche, a cominciare dal pezzo di David Bowie “Modern Love” che accompagna Francis in una delle sue corse per Parigi, piena di energia e amore per la vita, molto meno malinconica e triste di quella che invece aveva accompagnato una corsa simile, quella di Fassbender in “Shame”.
Il bianco e nero, la divisone della storia in capitoli utilizzando come titoli le diverse strade della New York in cui si svolge la maggior parte della vicenda, le scelte di regia di Baumbach, come quella di inserire nel film precisi istanti della vita della ragazza, che presi singolarmente potrebbero risultare scene inutili (come il week end a Parigi) ma che esprimono meglio il personaggio di Frances, sono ulteriori elementi che fanno di questo film un vero capolavoro, arrivato in Italia dopo due anni ( e questo non può sorprenderci purtroppo) ponendo la pellicola tra le migliori del Festival di Berlino 2013.
Completa il tutto un cast molto valido di attori, che gravitano attorno alle vicende della protagonista, a cominciare dalla sua migliore amica Sophie interpretata da Mickey Sumner
, ed il duo formato da Lev e Benji, cui nel grande schermo prestano il volto gli attori Adam Driver e Michael Zegen.
Chi lo vedrà (incluso il sottoscritto) rimarrà sicuramente influenzato e coinvolto dal modo di fare di Frances, dal suo modo di essere, che la fa muovere in continuazione senza sapere però a volte dove andare, dalla sua voglia di non essere una come tante, dal suo appassionante modo di essere “infrequentabile”. Una ragazza che non riesce proprio a stare dentro gli schemi (così come il suo nome nel campanello), ma che entrerà in completa empatia con ogni spettatore.
Se potete ancora vederlo, correte a farlo, se ve lo siete perso, recuperatelo, perchè ne rimarrete pienamente soddisfatti.