Hanna: la recensione di Viola96

Joe Wright,autore del bellissimo “Espiazione” e del meno bello ma comunque interessante “Il solista”,realizza un action movie ben strutturato e divertente,che avvolge lo spettatore in una spirale di violenza inaudita.Una giovane(Saoirse Ronan,molto brava) è addestrata dal padre(Eric Bana) in una palude desolata,per poter compiere la sua vendetta contro la donna che ha assassinato sua madre.Un film dal ritmo frenetico,che mantiene una tensione costante fino allo scioglimento della vicenda,ma il tutto visto con le fondamente di una fiaba.Mi spiego meglio:il film è una piccola fiaba nera,violenta e misogina,che non riconcilia l’uomo con la donna,la madre con la figlia,o il padre con la madre.Scordatevi tutto questo.L’algida macchina da guerra col nome di Hanna è letale e gaelica,ma anche debole e indifesa,anche se non si direbbe.Il duo di sceneggiatori David Farr e Seth Lockhead si dimostra irresistibilmente attratto dalla realtà pericolosa dei fatti e giostra la vicenda,tra un duello e l’altro con una particolare cura degli effetti visivi,paeseggistici,grazie a una location particolarmente ipnotica.Ma,come già detto,questo racconto è una fiaba:abbiamo la strega cattiva(bravissima Cate Blanchett),l’allontanamento e il ritorno,le prove da superare,il saggio(ma neanche tanto) maestro,e una protagonista impaurita dal fatto di non avere abbastanza armi per contrastare la vita.”Hanna” non è un film perfetto:eleva figure inadeguate,ha una durata eccessiva ed è estenuante nella sua foga,ma riesce ad appassionare lo spettatore,che resta incollato allo schermo fino all’inevitabile conclusione.Un finale a sorpresa,che non guasta certo la situazione,è in linea con il pragmatico racconto.Saoirse Ronan è un’autentica forza della natura,Bana è sopra le righe ma efficace,la Blanchett è stupenda e folle.Caratteristiche,personaggi,vicende.Una fiaba nera,di violenza pura,senza distinzioni tra bene e male.Una guerriera geneticamente modificata per poter sopperire a una missione.Un pò ricorda(anche se lontanamente) il “Non Lasciarmi” di Mark Romanek.Anche lì,per sopperire ad uno scopo si era passati sopra all’umanità delle persone.Anche lì,la visione è stata un’autentica sorpresa.

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