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Ho Cercato il tuo Nome: la recensione di Daniela Bizzarro

Ho Cercato il tuo Nome: la recensione di Daniela Bizzarro

“ Ho cercato il tuo nome” segna il ritorno sul grande schermo di un best- sellers di Nicholas Sparks, che per titoli come “le parole che non ti ho detto” e “Come un uragano”si è guadagnato la gratitudine delle aziende produttrici di fazzoletti di tutto il mondo.

Nonostante le ottime ambientazioni e un buon lavoro di regia “Ho cercato il tuo nome” si distanzia nettamente, come risultato finale , dai suoi più illustri predecessori.

La storia prende avvio con le vicende di Logan Thibault ( Zac Efron), soldato dei marines che torna in patria dopo l’ennesima missione in Iraq. Convinto che la sua fortuna sia dovuta alla foto di una donna sconosciuta che porta sempre con se, decide di rintracciarla. Il suo nome è Beth (Taylor Schilling) e gestisce un allevamento di cani con sua nonna , dove Logan viene assunto. Nonostante il rapporto che si istaura tra i due, l’ex marines non riesce però a parlare subito del reale motivo della sua presenza li.

Nonostante a dirigere i giochi sia stato chiamato un regista come Scott Hicks ( La neve cade sui cedri, Sapori e dissapori ) che di film drammatico-Romantico ha una certa esperienza, il risultato è stato a dir poco deludente. La guerra e le vicende esterne rappresentano soltanto un pretesto per dar l’avvio alle vicende dei due piccioncini, che amati in maniera incondizionata dall’occhio della telecamera , finiscono per rendere il film noioso e scontato.

Convincente la prova di Tayllor Schilling, che di certo in un contesto come questo non poteva far di meglio, poco adatto Zac Efron. Nonostante il fisico pompato ed il filo di barba, Zac ha conservato i lineamenti da ragazzino che hanno consacrato il suo successo in High School Musical. Mosso dalla smania di svestire i panni di Troy , ha finito per scegliere una parte che proprio non gli si addice, risultando spesso goffo e poco spontaneo.

In conclusione, “ Ho cercato il tuo nome” resta un film consigliato soprattutto al pubblico femminile amante del genere, che distratto dalle gang della comica nonna forse non affogherà nel solito fiume di lacrime.

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