Hunger Games: La ragazza di fuoco: la recensione di Giorgio Viaro

Se quella di Hunger Games è l’unica saga young adult che segna record al botteghino, la ragione è semplice: il mondo di fantasia che viene messo in scena non è (solo) un pretesto per il triangolo amoroso tra teenager. Ha una sua esemplare forza allegorica che colpisce il pubblico, e in particolare quello più esposto degli adolescenti, non avvezzi come i trenta-quarantenni (e più) agli orrori dei totalitarismi dello scorso secolo. Questa seconda puntata – che, dicono gli esperti, viene dal libro migliore della trilogia – è effettivamente ben costruita: Capitol City e il presidente Snow trascinano Katniss e Peeta in un Victory Tour che è soprattutto il pretesto per trasformare il loro atto di ribellione in una storia d’amore da reality show. L’espediente funziona fino a un certo punto, i distretti restano in agitazione, la rivoluzione sembra una seria minaccia. Il nuovo Plutarch Heavensbee (Philip Seymour Hoffman, che in un film come questo fa tutta la differenza) fornisce a Snow la soluzione: l’edizione dei 75 anni dei giochi rimetterà in campo i vincitori ancora in vita. E così Katniss e Peeta si ritrovano da capo.
Prima parte tosta, con la dittatura che ammazza o tortura i cittadini senza troppi complimenti, seconda divertente, con il circo dei giochi che va in scena in un’arena ingegnosa e piena di tranelli. Soprattutto, il materiale è ben gestito – sia l’azione che i momenti ad alto tasso emotivo: i progressi rispetto al montaggio disordinato del primo episodio sono evidenti. Tutto avviene con naturalezza, e appassionarsi alla storia è facile anche per chi non fa parte della fanbase. E infatti gli incassi negli Usa sono già da record.
Squadra che vince non si cambia: Francis Lawrence e il cast hanno già alle spalle cinque settimane di riprese del terzo film. Il cliffhanger che chiude questo secondo episodio non lascia scampo: vogliamo sapere come va avanti la storia.
Per approfondire ulteriormente, guarda la nostra videorecensione.

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Mi piace
Bella storia, valorizzata da una scrittura ben bilanciata tra azione ed emotività, e da un montaggio ordinato

Non mi piace
In questi Hunger Games in cui tutti dovrebbero farsi a fette, ormai c’è molta più solidarietà che ferocia. E si perde un po’ il senso della sfida

Consigliato a chi
Ai fan della saga, che lo ameranno anche più della prima puntata. Ma anche a chi cerca un fantasy con piani di lettura facile da esplorare e messaggi giusti

Voto: 4/5

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