Tornare a casa vincitore vuol dire vivere e fornire sopravvivenza alla propria famiglia, perdere vuol dire morire.
E’ questo il tema principale di Hunger Games film in uscita nelle sale italiane dal 1 maggio, tratto dal romanzo di suzanne collins.
La storia è ambientata a Panem, stato sorto dalle ceneri del Nord America, dove ogni anno 24 ragazzi compresi fra i 12 e i 25 anni vengono sorteggiati e offerti come tributo nel gioco della morte.
La protagonista è Katniss Everdeen una ragazza forte e determinata, ma soprattutto indipendente. Dopo la morte di suo padre si è fatta carico di sua sorella e di sua madre provvedendo al loro sostentamento, rischiando la sua stessa vita cacciando di frodo oltre il recinto del distretto in cui vive il 12; e compiendo un gesto estremo offrirsi volelontaria come tributo nell’arena della morte al posto di sua sorella Prim.
Forse a molti può ricordare l’antica Roma e i gladiatori e in effetti è così, questi giochi di sangue e morte si svolgono sotto gli occhi di migliaia di telespettatori avidi ed eccitati da scene macabre; e Katniss e Peeta, il ragazzo scelto come tributo maschile del suo stesso distretto lo sanno. Dovranno lottare con ogni mezzo per poter restare in vita.
Ovviamente non può mancare il triangolo, katniss prova dei sentimenti contrastanti verso Peeta che nel corso dei giochi dichiarerà davanti a tutta panem di essere innamorato di lei da sempre. In un mondo dove la violenza e il dover uccidere per sopravvivere ne fanno da padrone le dolci parole di Peeta, sono musica per le orecchie dello spettatore. Lo si apprezza proprio per quello. In quella situazione così drammatica, lui non rinuncia all’amore, non si annienta e non diventa una macchina da guerra. L’amore è la speranza e lui cerca di sopravvivere amando la sua sfortunata/amata ragazza Katniss in quella tragica situazione. E ovviamente Gale l’amico di sempre colui che conosce katniss meglio di chiunque altro, colui che non ci penserebbe due volte a mollare tutto e ribellarsi contro la malvagità di Capitol City e il presidente Snow.
Credo che Hunger games denunci fatti reali che fino ad ora si è trovato diffcile trattare.
Gary Ross è riuscito a fare un lavoro eccezionale, prima di tutto sulla scelta degli attori, giovani si ma con molto talento da esprimere in particolar modo dalla splendida Jennifer Lawrence. Che è riuscita a portare sullo schermo una Katniss fedelissima al libro.
La sceneggiatura nata dalla stessa Suzanne Collins e dalla trama originale e per niente banale.
Trattandosi di una trilogia bisognerà aspettare la trasposizione cinematografica dei restanti due, il mio giudizio è assolutamente positivo.
“Happy hunger games and may The odds be ever in your favor”