Inside Out: la recensione di salvatore89

“Piangere mi aiuta a stare calma ed a non essere ossessionata dal peso dei problemi della vita”. Così dice Tristezza, rivolgendosi a Gioia nel momento in cui essa vuole partecipare alla vita quotidiana di Riley. Stiamo parlando di Gioia e Tristezza due dei cinque personaggi del nuovo film Disney – Pixar “ Inside Out “. Esso può considerarsi come un vero e proprio racconto di formazione. Attraverso questo film la Pixar è passata da un’esternazione dei sentimenti, la senilità, il ricordo del passato e la riscoperta dell’avventura attraverso un presente migliore (Up) a un’introspezione dei medesimi. Il lungometraggio contiene due film in uno.Il primo mondo nella mente di Riley , il secondo è esternamente ( Il trasloco , il cambio di città e l’adattamento della protagonista alla nuova realtà ) . Questi due mondi possono considerarsi antitetici per stili e colori differenti. Nel primo abbiamo un trionfo di colori, mentre nel secondo (il mondo reale) abbiamo colori poco saturi e poco contrastati. Gioia è l’emozione principale insita in ciascuno di noi. Esso è il primo sentimento che proviamo fin dal momento in cui nasciamo ed entriamo in contatto con il mondo circostante. Il personaggio di Gioia è reso certamente esuberante, carico di felicità, attese. Essa cerca di garantire una vita imperturbabile. La vita si sa non è sempre così. La capacità della Pixar non risiede tanto nell’abilità tecnica, pur sempre raggiungibile negli anni, ma nella grandezza di esplorare un mondo finora sconosciuto. Pete Docter riesce attraverso la sua maestria ad analizzare la mente umana, un organo così complesso ma nel frattempo così affascinante, e l’astratto. Quest’esplorazione avviene attraverso il viaggio di Gioia e Tristezza nella Memoria, Subconscio e Pensiero Astratto. Le due emozioni apparentemente così diverse tra loro impareranno durante la loro avventura non soltanto a conoscersi ma soprattutto a capire come l’una non può venir meno all’altra. Esse sono inscindibili. Perché se è vero che Gioia conserva i ricordi base della mente umana di Riley condizionando l’umore, aiutandola nell’interazione sociale e familiare, è anche vero però che la stessa Tristezza aiuta Riley ad affrontare i problemi, a reagire, a trovare quella forza per rialzarsi, per affrontare il quotidiano. I sentimenti sono stati umanizzati. Ciascun personaggio è stato realizzato con tratti essenziali che permettono di coglierne la natura profonda (rotonda, esile, spigolosa). Dentro e fuori Riley partecipiamo alle vocalizzazioni affettive indotte da Gioia e Tristezza che, finalmente congiunte, la invitano a comunicare la tristezza. Perché la tristezza, quando è blu e piena come Tristezza, è necessaria al superamento dell’ostacolo e alla costruzione di sé. Un’ultima considerazione da fare riguarda il personaggio di Bing Bong. Creatura fantastica generata dalla fantasia di una bambina, Bing Bong, gatto, elefante e delfino insieme, è destinato a diventare uno dei personaggi leggendari della Pixar Animation, rivelando un’anima segreta, la traccia di un sentimento e l’irripetibilità del suo essere minacciato dalla scoperta di una data di scadenza. Rosa e soffice come zucchero filato, guiderà Gioia e Tristezza dentro i sogni e gli incubi di Riley, scivolando nell’oblio per ”fare grande” la sua compagna di giochi. In conclusione è in sostanza impossibile resistere all’espressività emozionale delle emozioni primarie di Docter che avvantaggia anziani e bambini, gli unici a possedere una via di fuga verso il fantastico. Gli unici a volare via coi palloncini e ad avere nella testa una macchina dei sogni.
Voto 5/5
Salvatore Cuccia

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