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Johnny English: la recensione di Paolo Sinopoli

Johnny English: la recensione di Paolo Sinopoli

Smessi i panni di Mr. Bean, Rowan Atkinson si cala nel ruolo di agente segreto combinaguai in Johnny English – La rinascita, sequel di Johnny English (2003). Il film reinterpreta in chiave parodistica tutti i luoghi comuni dei Bond Movies, dalle missioni top-secret ai gadget ultra-tecnologici, fino alle cospirazioni internazionali. Protagoniste indiscusse del film sono le strampalate espressioni facciali di Rowan Atkinson e quell’umorismo tipicamente inglese che contraddistingue il suo personaggio. Ma a meno che non siate dei veri fan di Johnny English, il film non strappa molte risate e scade troppo spesso in noiosi clichè. Come in Batman Begins, il film inizia con l’eroe che si addestra in un monastero tibetano per cercare l’equilibro del corpo e della mente. Poco portato per il combattimento corpo a corpo, si allena in discipline non proprio ortodosse, come la resistenza ai calci nelle parti basse (abilità che gli tornerà molto utile nel corso del film). Richiamato dall’MI7 (servizi segreti UK) per sventare un complotto per assassinare il Premier cinese Xiang Ping (Lobo Chan), English scopre che dietro la cospirazione c’è un gruppo conosciuto con il nome di Vortex. Tra le sequenze più spettacolari citiamo un divertente inseguimento tra i palazzi di Hong Kong, che vede Johnny English inseguire un parkourista senza neanche versare una goccia di sudore (simpatica parodia dell’adrenalinico incipit di Casino Royale), e una fuga ad alta velocità per le strade londinesi a bordo di una carrozzina per disabili, dotata di tutti i marchingegni più innovativi dell’MI7. A dargli del filo da torcere nel corso della sua missione sarà la Cameriera Assassina (Pik-Sem Lin), un divertente sicario che non perde occasione per deriderlo pubblicamente, riuscendo sempre a sfuggirgli con improbabili travestimenti. Nel complesso, Johnny English – La rinascita si presenta come un film senza pretese, ricco di situazioni demenziali e simpatiche gag costruite sul consolidato umorismo di Rowan Atkinson.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace:
La sequenza in cui Johnny English combatte contro se stesso, sotto l’effetto di una droga, spingendo il suo braccio destro a combattere contro il sinistro.

Non mi piace:
Troppe battute scontate e un Rowan Atkinson che mette in ombra tutti gli altri personaggi.

Consigliato a chi:
A tutti gli appassionati delle assurde espressioni facciali di Rowan Atkinson e a chi è piaciuto il primo Johnny English.

Voto:
2/5

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