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La forma dell’acqua – The Shape of Water: la recensione di Juri Moretti

La forma dell’acqua – The Shape of Water: la recensione di Juri Moretti

Il grande narratore Guillermo del Toro, presenta THE SHAPE OF WATER, una nuova fiaba adatta tutti, ambientata, all’inizio degli anni ’60, in America sullo sfondo della Guerra Fredda. Nel segretissimo laboratorio governativo di massima sicurezza, la solitaria Elisa (Sally Hawkins) lavora in regime di massimo isolamento. La vita di Elisa cambia per sempre quando lei e la sua collega Zelda (Octavia Spencer), scoprono un esperimento Top Secret. A completare il cast, troviamo Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones e Michael Stuhlbarg.
La Fox Searchlight Pictures presenta, in collaborazione con TSG Entertainment, una produzione Double Dare You, THE SHAPE OF WATER per la regia di Guillermo del Toro da una storia di Guillermo del Toro per la sceneggiatura dello stesso Del Toro e di Vanessa Taylor. I produttori sono Guillermo del Toro, p.g.a. e J. Miles Dale, p.g.a.. Gli altri realizzatori includono il direttore della fotografia Dan Laustsen, DFF, lo scenografo Paul Denham Austerberry, il montatore Sidney Wolinsky, ACE, il produttore associato Daniel Kraus, il supervisore agli effetti visivi Dennis Berardi, musiche di Alexandre Desplat, costumi di Luis Sequeira e casting di Robin D. Cook, CSA.
Guglielmo Del toro, ritorna alla regia con una fiaba senza tempo, sembra quasi un’opera d’arte per come è raccontata e per come sia riuscito a rappresentarlo sul grande schermo. Una grande interpretazione da parte della protagonista Elisa, interpretata da Sally Hawkins, una ragazza solitaria che purtroppo è muta per via di un’incidente da bambina.
Un grande cast, una grande regia, quella di Del Toro, che neanche questa volta ci delude e registi, che realizzano opere come lui ce ne sono ben pochi e quei pochi bisogna tenerseli stretti. Del Toro qualche anno fa aveva diretto il labirinto del film, che sotto certi aspetti la forma dell’acqua ci ricorda quel grande film.

Un opera d’arte che andrebbe vista dal grande pubblico, perché Del Toro ha voluto rappresentare una vera e propria storia d’amore e non il classico monster movie, come molti dicono, ma un qualcosa di particolare che quando vai al cinema e ti siedi, entri dentro la storia e non vorresti che finisse mai.

Una pura poesia, una meraviglia per gli occhi, insomma non ci sono parole per descrivere quanto sia meravigliosa questa opera, diretta, sceneggiata e prodotta dal Grande Guglielmo Del Toro.

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